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Una guerra di cui non si parla molto spesso e' avvenuta in Cina nel 1840, ed e' nota come "La Prima Guerra Dell'Oppio" pur non essendo nemmeno citata sui libri scolastici di alcuni paesi. Ecco alcuni dettagli di questo conflitto, cosi' vergognoso da dover essere seppellito e dimenticato.

 

 

Nel 1840, con l'appoggio delle altre grandi potenze capitaliste occidentali, la Gran Bretagna scatenò una guerra di aggressione contro la Cina feudale. Essendo stata provocata dalla vendita forzata dell'oppio alla Cina da parte britannica, la guerra è chiamata "Guerra dell'oppio".

Nell'ottavo secolo l'oppio venne introdotto in Cina dagli arabi e usato come farmaco. Intorno al 16° secolo si scoprì che una volta bruciato, l'oppio se ne poteva inalare il fumo. Nel 17° secolo dopo la conquista dell'India, la Gran Bretagna conferì il diritto esclusivo del commercio dell'oppio alla Compagnia delle Indie orientali, che governava l'India, iniziando a venderlo in gran quantità alla Cina in cambio di tè e seta grezza della Cina. I britannici trassero enormi profitti da questo commercio triangolare.

Nei 40 anni precedenti alla Guerra dell'oppio, la Gran Bretagna contrabbandò in Cina più di 400 mila casse di oppio, ricavandone 300-400 milioni di talleri d'argento, il che provocò l'esaurimento delle risorse cinesi e la stagnazione industriale e commerciale, riducendo in povertà il paese e la popolazione. Allora in Cina i consumatori di oppio aumentavano sempre più. Nel 1838 in tutto il paese superavano già i 2 milioni. Di fronte a questa situazione, il governo Qing non potè che considerare l'adozione di contromisure.

Nel 1838 l'imperatore Dao Guang della dinastia Qing inivò Lin Zexu, nella provincia del Guangdong a lottare contro il traffico dell'oppio. Il 10 marzo dello stesso anno, appena arrivato a Guangzhou, Lin Zexu mise immediatamente in azione. Dopo meticolose indagini, ordinò ai commercianti stranieri di consegnare entro tre giorni tutto il loro oppio. Per evitare di rovinare con l'oppio la popolazione, Lin Zexu decise di distruggere tutte le 20 mila casse di oppio confiscate.

Di fronte alle misure adottate dal governo Qing contro l'oppio, la borghesia britannica e in particolare le lobbies legate all'oppio chiamarono immediatamente alla guerra di aggressione contro la Cina. Il governo britannico decise rapidamente di inviare truppe contro il governo cinese. Nel giugno 1840 una quarantina di navi da guerra con a bordo più di 4 mila militari britannici raggiunsero il Mare cinese meridionale. Il 28 giugno le navi da guerra britanniche iniziarono a bloccare la foce del Fiume delle Perle. Scoppiò in tal modo la prima Guerra dell'oppio, ossia la guerra di aggressione britannica alla Cina. All'inizio di luglio le truppe britanniche occuparono Dinghai, cittadina costiera della provincia del Zhejiang, e all'inizio di agosto raggiunsero la periferia di Dagukou, porto di Tianjin, avvicinandosi a Pechino.

A causa della decadenza e incompetenza del governo Qing, la prima Guerra dell'oppio si concluse con la sconfitta cinese. Il 29 agosto Cina e Gran Bretagna firmarono su una nave da guerra britannica il "Trattato di Nanchino", il primo dei trattati ineguali nella storia contemporanea della Cina.

Tramite il "Trattato di Nanchino" la Gran Bretagna ottenne numerosi privilegi. Il trattato stabiliva che il governo Qing avrebbe ceduto Hong Kong alla Gran Bretagna. In seguito la Gran Bretagna effettuò su Hong Kong un dominio coloniale, considerando la città un'importante base di aggressione contro la Cina.

La Guerra dell'oppio è stata l'inizio del violente impatto della civiltà occidentale con quella orientale. La Cina si considerava l'Impero Celeste. Tuttavia questa considerazione unilaterale andò in fumo sotto i cannoni britannici. Si trattò di un'aggressione non solo all'ideologia cinese, ma anche al Giappone e ad altri paesi orientali. Con la Guerra dell'oppio la Gran Bretagna sconfisse l'Impero cinese, stabilendo in tal modo la posizione dominante sua e degli altri paesi occidentali sui paesi orientali. Di conseguenza l'Oriente fu ridotto a base di materie prime e a mercato dei prodotti dei paesi occidentali, mentre i paesi capitalisti portarono avanti in modo ancora più rapido il sistema, formando un potente mondo capitalista. Nel contempo la Cina iniziò a trasformarsi da un paese feudale indipendente a paese semifeudale e semicoloniale. La nazione cinese imboccò allora un percorso di umiliazione, sofferenza, ricerca e lotta durato più di un secolo.

 

 

Dopo la conclusione della prima Guerra dell'oppio avvenuta nel 1840, vari paesi capitalisti occidentali costrinsero il governo Qing a firmare una serie di trattati ineguali, strappando alla Cina numerosi privilegi, come compensi e tariffe doganali, l'apertura di 5 porti al commercio, il diritto giudiziario consolare e il trattamento unilaterale di paesi più favoriti.

Per aprire ulteriormente la porta della Cina, col pretesto della revisione dei trattati, paesi occidentali come Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti tentarono di costringere il governo Qing a concedere loro altri diritti e interessi aggressivi.

Nel maggio 1853 la Gran Bretagna cominciò per la prima col presentare alla Cina la richiesta di revisione di tutte le clausole del "Trattato di Nachino", ormai firmato. Successivamente anche Stati Uniti e Francia avanzarono la stessa richiesta, che fu respinta dal governo Qing. Visto che le loro rimostranze per la revisione dei trattati non avevano avuto successo, in collera per la vergogna, i colonialisti britannici, francesi e americani decisero di scatenare una guerra per realizzare le loro irragionevoli richieste.

Il 28 dicembre 1856 le truppe alleate anglo-francesi cannoneggiarono la città di Guangzhou, nella Cina meridionale, occupandola il 30. Tuttavia l'occupazione della città non era l'obiettivo degli aggressori. Nell'aprile 1858 le navi da guerra di Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e Russia si diressero a nord, raggiungendo il porto di Dagu di Tianjin, dove costrinsero il governo Qing a firmare il "Trattato di Tianjin".

Insaziabili, Gran Bretagna, Francia ed altri paesi, col pretesto di raggiungere Pechino per lo scambio dei trattati, si preparavano in realtà ad ampliare la guerra di aggressione alla Cina. Il 24 agosto 1860 le truppe alleate anglo-francesi entrarono a Tianjin. In tali circostanze, il governo Qing inviò in fretta funzionari a Tianjin per chiedere la pace. Tuttavia, con l'intenzione di attaccare Pechino, gli aggressori chiesero un prezzo esorbitante durante le trattative, provocandone il fallimento. In seguito le truppe alleate anglo-francesi si avvicinarono a Pechino.

Il 5 ottobre la città fu posta sotto assedio dalle truppe alleate anglo-francesi. Secondo le informazioni offerte dal diplomatico russo Ignatiev, gli alleati anglo-francesi, agirarono le porte di Andingmen e Deshengmen, e poi entrarono nello Yuanmingyuan, saccheggiando completamente, creando l'evento della "distruzione dello Yuanmingyaun" che ha sconvlse la Cina e il mondo.

Lo Yuanmingyuan, o Giardino della luminosità perfetta, costruito al tempo della dinastia Ming, si trova alla periferia nord di Pechino. Nel 1709 l'imperatore Kangxi della dinastia Qing lo cedette al suo successore, l'imperatore Yongzheng, dandogli il nome di "Yuanmingyuan". Nell'arco di più di 150 anni, concentrandovi enormi risorse finanziarie e un gran numero di esperti artigiani, cinque imperatori dei diversi periodi della dinastia Qing lo trasformarono in una maestosa residenza di campagna dallo splendido paesaggio.

Lo Yuanmingyuan si estende su 10 km ed è composto dai giardini Yuanmingyuan, Wanchunyuan e Changchunyuan, di cui lo Yuanmingyuan è il maggiore. Oltre a ciò, numerosi giardini minori si trovano a est, ovest e sud, fra cui il Giardino Jingyiyuan delle Colline profumate, il Giardino Jingmingyuan delle Colline della fontana di giada e il Qingyiyuan, l'odierno Palazzo d'estate, che coprivano una superficie totale di 340 ettari. Nello Yuanmingyuan non solo vennero ricreati numerosi paesaggi dei più famosi giardini della Cina meridionale, ma anche alcuni giardini di stile occidentale, raccogliendo in modo sintetico i migliori successi architettonici cinesi e stranieri del passato e del presente. Oltre a ciò, nello Yuanmingyuan erano conservati innumerevoli testi rari dell'antichità, preziosi cimeli storici, dipinti delle varie dinastie, gioelli e percellane delle epoche Song e Yuan, per cui era chiamato uno dei tesori culturali dell'umanità e si può dire che fosse il museo più grande del mondo.

Il 6 ottobre 1860 le truppe alleate anglo-francesi fecero irruzione nello Yuanmingyuan, dandosi subito al suo saccheggio. Le truppe di aggressione francesi furono le prime ad entrarvi, arraffando tutto ciò che vedevano. Le tasche di ognuno dei soldati francesi arrivarono a contenere tesori da 30-40 mila franchi francesi. Entrati a mani vuote, ne uscirono milionari. Sebbene le truppe britanniche fossero in ritardo, anche le loro tasche rigurgitavano di gioielli, andandosene. Cosa ancora più detestabile, questi fecero a pezzi i grandi vasi di porcellana e cloisonnè che non riuscirono a portare via. Dopo averlo depredato, per distruggere le prove della loro colpa e mascherare il loro crimine, le truppe alleate anglo-francesi appiccarono il fuoco al Giardino. L'incendio, durato 3 giorni e 3 notti, ridusse a terra bruciata questo giardino famoso nel mondo.

A proposito della tragedia, il famoso scrittore francese Victor Hugo così scrisse: Un giorno due ladri fanno irruzione nello Yuanmingyuan. Uno lo saccheggia, e l'altro lo incendia. Ed ecco che la vittoria è diventata un furto!

Fonte: http://italian.cri.cn

 

 

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