La Us Navy ha scelto il nuovo missile “ship killer” che andrà a sostituire i vecchi missili antinave Harpoon. Il compito di difendere le coste degli Stati Uniti, e quello di difendere le stesse unità per la difesa costiera, verrà affidato a partire dal 2030 al missile antinave norvegese Nsm: Norwegian Naval Strike Missile, sviluppato dalla Kongsberg e implementato da Raytheon.
La piattaforma norvegese scelta da Washington è stata selezionata infatti nella versione “personalizzata”, sviluppata insieme alla Raytheon Company – colosso statunitense del settore difesa – che si è dimostrata di gran lunga migliore rispetto alle proposte della Boeing (già produttrice dell’Harpoon) e del missile anti-nave a lunga gittata proposto della Lockheed Martin.
Il Naval Strike Missile romperà così l’esclusiva decennale mantenuta dalla Boeing nella difesa antinave; iniziata negli anni ’70, quando venne sviluppata la prima versione del missile antinave Harpoon. Il sistema selezionato (anti-ship / land attack cruise missile) sviluppato originariamente per la Royal Norwegian Navy (RNoN) offre un range d’azione di oltre 100 miglia nautiche, capacità stealth e di riconoscimento “autonomo” del bersaglio che limita la necessità che un’altra nave o aeromobile debba tracciare il bersaglio prescelto.
Con una lunghezza di 3,96 metri, può trasportare una testata di frammentazione He da 125 kg per una portata massima di oltre 185 km. Compatibile con una vasta gamma di piattaforme di lancio, una volta settato in modalità “sea skimming” può effettuare manovre avanzate nella fase finale di volo sull’obiettivo per ingannare la difesa aerea nemica. È spinto da un motore turbojet Microturbo TRI-40 che garantisce una spinta ottimale per il suo compito.
Questo appalto rappresenta una grande vittoria per l’industria europea della difesa, che sta notando un interesse crescente da parte della forze armate statunitensi, che sembrerebbero orientate a colmare alcune lacune tecnologie nella concorrenza con Russia e Cina – oppure di mantenere rapporti di buon vicinato con gli alleati del blocco europeo in un mercato che vede sempre più “possibilità” di fare affari con i vecchi nemici, che hanno migliorato nettamente la propria tecnologia nel settore della difesa ora che “i muri sono caduti”. Secondo quanto viene riportato da Defense News, in una conference call tra vertici delle due compagnie entrambe le parti si sono rivelate ansiose di iniziare i processi, testare ulteriormente, sviluppare e armare le piattaforme americane con il nuovo missile antinave; questo potrebbe interessare anche le nuove navi Lcs (Littoral Combat Ship) classe Indipendence come la Uss Coronado, e la futura classe di fregate future 20 fregate lanciamissili Ffg.
Fonte: http://www.occhidellaguerra.it