. . .

 

Nel Territorio di Stravopol a inizio luglio è arrivata una famiglia di agricoltori bianchi provenienti dal Sudafrica per studiare il potenziale della regione e, in caso, trasferirsi definitivamente. La legge sulla confisca delle terre sta costringendo gli agricoltori sudafricani di origine europea a lasciare il Paese. Sputnik vi racconta cosa sta succedendo nella loro in patria e come potrebbero ricominciare la loro attività in Russia.

Nelle regioni calde.
I sudafricani si trovano a casa a Stravopol perché ritrovano delle terre fertili e un clima caldo. Yan Slebus, il capofamiglia, ha osservato che gli agricoltori stanno valutando anche l'Oblast di Rostov, la Crimea e il Territorio di Krasnodar. Condividono tutti le stesse ragioni: le angherie da parte della popolazione nera. "Le terre degli agricoltori bianchi sono quotidianamente oggetto di attacchi da parte dei banditi. Da varie regioni del Paese arrivano continuamente notizie di omicidi di agricoltori", ha raccontato Yan Slebus all'incontro con le autorità locali. Vladimir Poluboyarenko, delegato ai diritti umani nel Territorio di Stavropol, ha osservato che sono 30-50 le famiglie che valutano la possibilità di trasferimento e che in totale le persone interessate sono 15.000. "Chi non si è ancora deciso a trasferirsi è pronto a investire nell'economia del Territorio di Stravopol", ha spiegato. Mentre gli agricoltori sudafricani per ora stanno solamente valutando l'idea del trasferimento in Russia, si stanno già trasferendo in Paesi come l'Australia, la Nuova Zelanda, il Canada, gli USA e la Gran Bretagna. Infatti, negli ultimi 5 anni hanno lasciato il loro Paese 82.000 sudafricani bianchi. Tutti loro si preoccupano della loro incolumità soprattutto dopo l'approvazione da parte del Parlamento della legge sull'espropriazione delle terre dagli agricoltori. Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha assicurato che la riforma agraria non rappresenta una minaccia per loro. Ma non tutti gli hanno creduto.

Dispute terriere.
Il problema è che sia la popolazione bianca sia quella nera si ritengono i legittimi proprietari della terra. Gli agricoltori di origine europea ritengono di avere più diritti sulla terra perché proprio i loro antenati arrivati in Sudafrica più di 300 anni fa da Portogallo, Olanda e Francia si sono occupati della sua coltivazione. I discendenti dei coloni sono gli afrikaner. Gli agricoltori sono particolarmente ansiosi per le loro terre. Ritengono che, se non fosse stato per i loro antenati europei, qui ci sarebbero ancora terre vergini. "Dire agli agricoltori bianchi che il Sudafrica non è la loro patria è una grave offesa. Si sono impegnati a lungo e in modo meticoloso su queste terre praticamente poco vantaggiose per chiunque. Perché un agricoltore bianco decida di trasferirsi altrove? Per questo devono sorgere condizioni particolari", racconta a Sputnik Anna, la moglie di uno degli agricoltori locali. La popolazione bianca in Africa è sempre stata isolata. Nel 1948 il Partito Nazionale allora al potere in Sudafrica dichiarò l'apartheid. Solamente gli agricoltori di origine europea avevano il diritto di possedere le terre. Nel 1994 questo diritto venne eliminato e fu intrapresa una ridistribuzione delle terre. Per gli afrikaner venne prevista una compensazione. Da quel momento gli agricoltori bianchi diedero ai neri il 10% delle terre, ma si prevedeva un 30%.

Un nazionalismo al contrario.
Questo indugio suscitò del malcontento fra la popolazione nera. Nel 2008 il Parlamento propose di cambiare radicalmente l'approccio alla questione. Tuttavia i dibattiti relativi alla creazione e all'approvazione di una legge non furono molto intensi, perché le autorità sapevano che la confisca delle terre avrebbe provocato un esodo massiccio della popolazione bianca, cosa che avrebbe avuto un effetto negativo sull'economia. Una situazione simile si era già verificata in Zimbabwe e non vi era la volontà di ripetere gli errori altrui. La proposta di legge sull'espropriazione delle terre è stata approvata dal Parlamento solo a maggio del 2016. Si arrivò al compromesso di confiscare gli appezzamenti degli agricoltori bianchi a favore dello Stato, ma i precedenti proprietari avrebbero ricevuto una compensazione. Dopo l'arrivo al potere a febbraio di quest'anno del presidente Cyril Ramaphosa la retorica si aggravò. Il Parlamento decise di eliminare ogni compensazione, cosa che ha suscitò l'indignazione degli agricoltori bianchi. "Le ostilità tra afrikaner e popolazione nera in Sudafrica sono rimaste vive anche dopo l'apartheid. Ma oggi la minoranza discriminata è quella dei bianchi", spiega a Sputnik Eugene, collaboratore di una delle organizzazioni umanitarie africane. Non sono solo gli agricoltori bianchi a fare i conti con la discriminazione razziale, ma anche la popolazione bianca delle grandi città. "Spesso si rifiuta un lavoro ai bianchi solo perché sono bianchi. Gli afrikaner non sono graditi ad occupare cariche pubbliche. Ecco anche perché lasciano il Paese. Ma oltre alle tradizionali Australia e Nuova Zelanda cresce anche l'interesse per la Russia, la Georgia e altri Paesi con un clima caldo", afferma Eugene. La situazione è resa ancor più complicata dagli alti livelli di criminalità in particolare nei confronti della popolazione bianca. Secondo i dati dell'AgriSA, l'organizzazione sudafricana per la difesa dei diritti degli agricoltori, negli ultimi due anni sono stati uccisi 47 agricoltori bianchi. "Le autorità sudafricane parlano di una diminuzione della criminalità. E in questo vi è una parte di verità. Dopotutto negli anni 2000 nel Paese arrivavano ad uccidere fino a 100 bianchi", spiega a Sputnik Michelle, collaboratrice di una delle organizzazioni internazionali operanti in Sudafrica che chiede di rivelare solo il suo nome.

I politici cercano di trarne vantaggio.
Il desiderio di non rivelare il nome completo e le funzioni espletate dagli intervistati di Sputnik in Sudafrica sono dovute al fatto che queste persone temono per la loro stessa incolumità. Tutti loro sono concordi sul fatto che la legge sulla confisca delle terre sarà approvata in poco tempo. "Le dispute su questa legge fanno comodo a tutti. I partiti che rappresentano gli interessi dei neri cercano di attirare nuovi sostenitori. Anche i partiti della minoranza bianca stanno cercando di ottenere delle concessioni", sottolinea Eugene. "La situazione in Sudafrica è ben descritta nel romanzo Vergogna dello scrittore sudafricano John Coetzee. All'apparenza la popolazione bianca e quella nera vivono, comunicano e si odiano l'un l'altra in una situazione immaginaria. Ma, ahimè, questa è la realtà oggi", dice Michelle. E cita uno degli eroi del libro di Coetzee: "La gente non va divisa in persone di serie A e persone di serie B. Quant'è importante che questo lo capisca oggi il Sudafrica!"

Fonte: https://it.sputniknews.com

 


 

Segnala questa pagina web in rete.

 

Disclaimer: questo sito ("Ogigia, l'isola incantata dei navigatori del web") NON rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità su vari argomenti, tra cui Linux, geopolitica, metodi di auto-costruzione di risorse, elettronica, segreti, informatica ed altri campi. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07/03/2001. Il Webmaster inoltre dichiara di NON essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Ogni informazione circa la salute o l'alimentazione sono solo a carattere informativo, e NON siamo responsabili di qualsiasi conseguenza negativa se qualcuno vuole improvvisarsi medico oppure dietologo; si consiglia sempre di rivolgersi a medici ed esperti qualificati. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze NON sono da attribuirsi al Webmaster, che provvederà alla loro cancellazione una volta venuto a conoscenza di un ipotetico problema. Eventuali ritardi nella cancellazione di quanto sgradito non sono imputabili a nessuno. Si declina ogni responsabilità sull'utilizzo da parte di terzi delle informazioni qui riportate. Le immagini pubblicate su questo sito, salvo diversa indicazione, sono state reperite su Internet, principalmente tramite ricerca libera con vari motori. In ogni caso si precisa che se qualcuno (potendo vantare diritti su immagini qui pubblicate, oppure su contenuti ed articoli, o per violazioni involontarie di copyright) avesse qualcosa da rimproverare o lamentare può scriverci attraverso la sezione per i contatti .