. . .

Come secoli fa sottolineava Giulio Cesare nel De Bello Gallico, essere vicini dei germani non è semplice. Anche in questa crisi dei rapporti USA–Germania sembra che il solo fatto di voler tutelare i propri interessi sia inconcepibile per chi vive fra Reno ed Elba. L’elemento essenziale è che la Germania si sente chiamata dalla volontà divina, nascosta sotto le sembianze del mercato, ad avere un surplus commerciale enorme nei confronti degli altri paesi.

 

 

Il primo che mi dice “Ah, ma la colpa degli altri è che fanno auto peggiori” potrei fargli notare come non c’è azienda tedesca che utilizzi, nel proprio parco macchine, un mezzo di un’altra nazione, perfino all’estero... Senza considerare che ormai le auto sono assemblaggi di pezzi costruiti ovunque, perfino le tedesche, e che tecnologicamente le auto giapponesi sono perfino superiori. Si tratta esclusivamente di una questione di carattere culturale.

Ora dato che “Surplus commerciale ad ogni costo” è bene sempre e comunque, si capisce il disappunto della signora Merkel dopo che Trump ha affermato che il surplus tedesco è male. Praticamente come se un prete sentisse bestemmiare in chiesa! Però anche il cancelliere si rende conto che non si può forzare l’America a mantenere il proprio deficit commerciale contro il proprio volere, soprattutto perchè è la prima potenza economica mondiale. Nello stesso tempo lo scontro sull’Ucraina ha messo alle strette le relazione russo–tedesche. Certo un nuovo patto Molotov–Ribbentrop sulla divisione del paese dell’Est è pur sempre possibile, ma la Germania deve salvare la faccia nei confronto dei suoi più stretti alleati baltici, per cui non può mostrarsi cedevole verso la Russia. Ed ecco allora che viene preparata una nuova strategia che vede “L’Europa che fa da se”, dove la parola “Europa” è da leggersi esclusivamente come “Germania”, in quanto gli altri paesi sono solo dei secondari comprimari.

In cosa consiste questa strategia per la difesa della supremazia commerciale ad ogni costo? In attesa di esportare su Marte, Giove e magari Proxima Centauri, ci si accontenta di altre aree, di un diverso Lebensraum.

- Aumento della spesa dell’Unione Europea, magari anche nella difesa, in cui, naturalmente, alcuni pagano ed altri acquisiscono le commesse (vedi Siemens).

- Integrazione forzata dei paesi ancora riottosi nell’area euro. Anche se successivamente smentito, questo articolo mostra bene l’idea. In cambio dei fondi europei i paesi ancora fuori dall’euro sarebbero convinti ad entrare nell’euro. Questo porterebbe ad un colossale ciclo di Frenkel non tanto per Danimarca e Svezia, quando per Repubblica Ceca, Polonia, Romania Ungheria. Questi paesi prima riceverebbero un flusso finanziario fortissimo per poi esserne asciugati e quindi impoveriti. Un effetto Grecia, solo moltiplicato per quattro, con successivamente l’economia locale in crisi e facile preda per il grosso capitale, oltre che uno sbocco per il surplus commerciale tedesco respinto da Regno Unito e USA.

- Contatti con paesi del far east, come l’India, facilmente colonizzabile industrialmente e che potrebbe esportare personale preparato a basso costo, così come in passato verso gli USA con i visti H1b, in modo da contenere il costo del personale anche qualificato.

Il tutto viene poi accompagnato da una retorica pre bellica. Ieri il ministro degli esteri tedesco Gabriel, SPD , ha affermato che “CHI NON CONTESTA LA POLITICA DEGLI STATI UNITI NE E’ COMPLICE”, una vera e propria dichiarazione di guerra riportata da tutti i giornali tedeschi.

 

 

Si parla apertamente di un nuovo reato, il “Collaborazionismo con gli USA”, probabilmente assimilabile all’alto tradimento. Gli schieramenti sono delineati e si sparano le prime palle di cannone. Da che parte starà l’Italia?

Fonte: https://scenarieconomici.it

 

 

 

Segnala questa pagina web in rete.

 

Disclaimer: questo sito ("Ogigia, l'isola incantata dei navigatori del web") NON rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità su vari argomenti, tra cui Linux, geopolitica, metodi di auto-costruzione di risorse, elettronica, segreti, informatica ed altri campi. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07/03/2001. Il Webmaster inoltre dichiara di NON essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Ogni informazione circa la salute o l'alimentazione sono solo a carattere informativo, e NON siamo responsabili di qualsiasi conseguenza negativa se qualcuno vuole improvvisarsi medico oppure dietologo; si consiglia sempre di rivolgersi a medici ed esperti qualificati. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze NON sono da attribuirsi al Webmaster, che provvederà alla loro cancellazione una volta venuto a conoscenza di un ipotetico problema. Eventuali ritardi nella cancellazione di quanto sgradito non sono imputabili a nessuno. Si declina ogni responsabilità sull'utilizzo da parte di terzi delle informazioni qui riportate. Le immagini pubblicate su questo sito, salvo diversa indicazione, sono state reperite su Internet, principalmente tramite ricerca libera con vari motori. In ogni caso si precisa che se qualcuno (potendo vantare diritti su immagini qui pubblicate, oppure su contenuti ed articoli, o per violazioni involontarie di copyright) avesse qualcosa da rimproverare o lamentare può scriverci attraverso la sezione per i contatti .