Non solo lutti e tragedie. Per fortuna dal sud est asiatico arrivano anche notizie di eroismo e amore, una storia che, a raccontarla, si ha l'impressione di descrivere una scena di un film a lieto fine. Amber Mason, una bimba di otto anni che vive a Phuket (Thailandia) è salva grazie all'intervento di Ningnong, l'elefante con cui stava giocando sulla riva del mare, pochi secondi prima che lo tsunami si abbattesse sull'isola.
Quando l'oceano si e' ritirato Amber e Ningnong hanno continuato a giocare, anche se l'animale cominciava a dare segni di nervosismo e a tentare di lasciare la riva, richiamato però all'ordine da Amber che non si era accorta di nulla. Così, senza rendersi conto che qualcosa di anomalo stava succedendo, all'improvviso i due si sono ritrovati quasi sommersi dall'oceano: Ningnong aveva l'acqua al dorso mentre le violente ondate lo scuotevano spostandolo di qua e di là minacciando di scaraventare la bimba in acqua, che nel frattempo si sorreggeva con difficoltà sul dorso dell'animale. Per fortuna il padrone del pachiderma dalla cima di una collina riusciva a vedere tutto, così ha urlato a Ningnong di correre e tornare a riva. Incoraggiato dalla voce, l'elefante ha allora preso il movimento delle ondate e si e' lasciato trasportare verso terra mantenendo la rotta. "Penso che Ningnong avesse capito che qualcosa non andava e stesse cercando di lasciare la spiaggia", racconta Amber col volto sorridente mentre guarda una grande foto che la ritrae a cavallo di Ningnong in acque quiete circondata da una lussureggiante vegetazione. Al fortunoso salvataggio stava assistendo anche mamma di Amber, Sam, che dal giorno del maremoto non lascia la bimba un attimo, con ancora negli occhi il terrore di quei momenti. "Se fosse stata sulla spiaggia da sola, o in casa non sarebbe viva. L'elefante ha seguito il moto delle onde portandola in salvo", dice con una certa agitazione nella voce. Ningnong invece e' ritornato in spiaggia, e continua a giocare tra le onde ora calme. L'elefante intanto con la sua azione eroica si e' guadagnato un vitalizio: mamma Sam ha deciso che come ringraziamento manterrà l'eroico animale, donando 23 euro al mese al suo padrone per il suo sostentamento.
Fonte: http://www.ambientandoci.it
Dall'inimmaginabile caos del disastro dello tsunami, arriva una storia incredibile di Jim France, del Pavilion Hotel Group a Bangkok. A Phuket, una località della Thailandia, una delle attrazioni più popolari è (era) la gita in elefante: fino ad otto persone su un elefante, prima nella foresta circostante, poi giù alla spiaggia, per pranzare alla laguna d'acqua fresca, poi il ritorno all'albergo. Gli elefanti (nove) erano tenuti incatenati al terreno, nei loro posti, non perché avessero bisogno di esserlo, ma perché ciò rendeva più sicuri i turisti da un calcio accidentale, quando i loro bambini davano da mangiare agli animali. Circa venti minuti prima che la prima onda arrivasse, gli elefanti divennero estremamente agitati e indisciplinati. Quattro erano appena ritornati da un'escursione e il loro addestratore non li aveva ancora incatenati. Questi elefanti aiutarono gli altri cinque a liberarsi dalle loro catene, spezzandole. Poi tutti insieme salirono una collina e cominciarono a barrire. Molte persone li seguirono su per la collina. Poi le onde colpirono. Dopo che le onde si ritirarono, gli elefanti corsero giù dalla collina e cominciarono a raccogliere i bambini con le loro proboscidi e di nuovo di corsa li riportavano sulla collina; quando tutti i bambini furono recuperati, incominciarono ad aiutare gli adulti. Essi salvarono quarantadue persone. Poi ritornarono alla spiaggia e recuperarono quattro corpi senza vita, uno di un bambino. Finché non portarono a termine il loro compito, gli elefanti non permisero ai loro addestratori di montarli. Infine, con gli addestratori sulla schiena, incominciarono a muoversi nel disastro.
Fonte estera : http://www.treeofthegoldenlight.com
Commento:
"in Birmania, ci hanno riferito le autorita' locali, gli elefanti con i loro barriti hanno salvato centinaia di persone che sono scappati verso l'interno seguendo gli elefanti." (..)
Fonte: http://www.mednat.org