. . .

I "mostri marini" da sempre popolano gli incubi di marinai e pescatori, e di tutti coloro che, dagli albori della nautica, si avventurano per i mari di questo mondo. La natura degli avvistamenti è varia e, anche se l'alcool, la stanchezza e i giochi di luce a volte giocano dei brutti scherzi, la maggior parte dei resoconti dei testimoni possiede almeno un fondo di verità.

Particolare attenzione merita una definita classe di questi "mostri": i cosiddetti "serpenti marini", termine con il quale si tende a designare esseri di varie dimensioni, colore e gruppo tassonomico a cui evidentemente appartengono, caratterizzati da un corpo tipicamente serpentiforme. Ovviamente non è accertato che i protagonisti di questi incontri ravvicinati siano esclusivamente rettili (il termine "serpenti" potrebbe trarre in inganno), è probabile infatti che si tratti anche di cetacei, pesci, o di altre famiglie animali.



CADBOROSAURUS WILLSI, CREATURA DEL PASSATO?
(di Enrico Altini)

Particolare attenzione sta suscitando la presunta esistenza di un serpente marino nelle acque che bagnano la costa ovest del Nordamerica, particolarmente la British Columbia, e che circondano l'isola di Vancouver. Il mostro, familiarmente chiamato Caddy dalle popolazioni locali, possiede il nome scientifico di Cadborosaurus Willsi. Il nome gli fu attribuito da Archie Willis, editore di un giornale della British Columbia; per il nome del genere prese spunto dalla baia di Cadboro dell'isola di Vancouver, vicino a Vittoria, il nome della specie invece è più intuibile da dove venga: da chi per primo si impegnò a proteggere la leggenda che diventava realtà. Willis rese pubblico quello che si credeva nient'altro che una leggenda solo nel 1930, abbondantemente battuto in fatto di tempismo dalle popolazioni indigene, che conoscevano il mostro ormai da secoli, raffigurandolo anche in manufatti ed incisioni rupestri e facente parte, ormai, del proprio patrimonio folkloristico. Specialmente i Manhousat, che lo chiamano "hiyitl'iik", tramandano numerose leggende su un misterioso mostro marino dall'aspetto di un grande serpente che si aggira in quelle acque da sempre. Numerosi sono stati gli avvistamenti anche in tempi recenti, si dispone anche della foto di una strana carcassa trovata nello stomaco di un capodoglio nel 1937, la quale è stata identificata come un esemplare dell'elusivo Cadborosauro.

 

 

 

L'identikit di Caddy, fornito dai numerosi testimoni oculari coincide con l'aspetto della carcassa del '37. Caddy sembra avere un corpo allungato come quello di un serpente o di un'anguilla, ricoperto da una pelle simile a quella delle balene; lungo la colonna vertebrale sembra presentare una fila di piccole placche o rigonfiamenti ossei che ne fanno risultare dentellato il profilo superiore. Raggiunge facilmente la lunghezza di 15 metri ma, tenendo fede ad alcuni avvistamenti, si direbbe che possa raggiungere anche i 60 metri. La testa rassomiglierebbe a quella di un cammello o di un cavallo, quindi allungata, e dotata di grandi occhi, i quali potrebbero suggerire abitudini pelagiche (cioè di profondità) di questa specie. Sul collo, lungo da 1 a 4 metri, spesso è stata notata una lunga peluria, simile ad una criniera, della quale si ignora la vera utilità; la lunga coda termina con una pinna caudale molto simile a quella delle balene, la quale è l'elemento principale di propulsione che consente una caratteristica locomozione sinusoidale all'animale. La potente coda esclude o minimizza il ruolo natatorio delle due piccole pinne pettorali. Si dice che in superficie possa raggiungere una velocità di 40 nodi (70 km/h circa).

 

 

La comunità scientifica si dimostra, come sempre, alquanto scettica e ancora poco sensibile allo studio dei criptidi. In questo caso tra gli scienziati che hanno abbracciato la causa di dimostrare che il Cadborosauro esiste, spiccano Paul Le Blonde e Ed Bousfield, che da almeno un ventennio cercano di dimostrare l'esistenza di prove che attestino che Caddy è realtà. I due hanno scritto un libro chiamato "Cadborosaurus: survivor of the deep", nel quale, oltre ad una completa lista di avvistamenti, presentano il frutto dei loro studi sulla storia, l'habitat e le abitudini di questo meraviglioso criptide. Numerose sono ancora le specie da scoprire e Caddy, forse, è una di queste. Inoltre gli avvistamenti sono riferiti da persone più che affidabili, come scienziati, uomini di chiesa, marinai, pescatori, ecc. Bousfield accerta che solo nell'ultimo secolo si sono registrati più di 300 avvistamenti, senza contare le straordinarie scene di cui sarebbero stati testimoni i nativi dell'isola di Vancouver. Anzi è sicuramente più probabile che in un tempo passato Caddy si facesse vivo più spesso, visto il minor inquinamento acustico della zona dovuto alla ridotta circolazione di pescherecci e natanti vari. Ma anche gli effetti del mutamento climatico e della minore disponibilità di cibo, a causa di un mercato ittico in crescita, avrebbero contribuito a rendere sporadiche le apparizioni del mostro. Come se non bastasse ultimamente ci si mettono anche i Pcb, delle sostanze tossiche usate in alcune industrie, ad avvelenare l'ittiofauna Canadese.

Comunque sembrerebbe che Caddy preferisca farsi vedere con più facilità nella fascia temporale che va da ottobre ad aprile, quindi nel periodo più freddo dell'anno. Certo non è un'invito al "Caddywatching", anche perché la costa è così ricca di insenature e baie che sembrerebbe impossibile riuscire a scorgere il Cadborosauro facendo un solo giretto in barca. E poi la maggior parte degli avvistamenti è avvenuta nel modo più casuale possibile, da persone che non avevano nessuna intenzione di trasformare una comune gita del weekend in uno dei giorni più inspiegabili della loro vita. Il primo avvistamento registrato avvenne nel 1881, e con i primi insediamenti dei coloni europei su queste coste ebbe inizio la grande ondata di avvistamenti dell'ultimo secolo.



Ecco una breve, ma essenziale lista di alcuni tra i più significativi:

- Queen Charlotte Islands, gennaio 1897. Osmon Fergusson ed un suo amico sono testimoni della presenza nelle acque vicino all'isola di Queen Charlotte, di una creatura dotata di un collo lungo circa un metro, sormontato da una testa serpentina. La lunghezza totale dell'animale raggiungeva circa gli otto metri.

- Fiume Adams, British Columbia, settembre 1905. Incontro ravvicinato di due pescatori alla foce del fiume Adams con una creatura il cui collo raggiungeva i 2,5 metri con una testa simile a quella di una giraffa. Aveva occhi grandi e due rigonfiamenti sulla testa simile a due piccole corna.

- Isola Chatham, 10 agosto 1932. La famiglia Kemp avvista una gigantesca creatura che nuota contro la marea a circa 7 km/h. anche questa volta il dorso appare dentellato, e viene notata una sorte di criniera sul collo.

- Isola Chatham, 1 ottobre 1933. Il sindaco Langley, membro della legislatura della British Columbia, e sua moglie, asseriscono di aver sentito, mentre pescavano, uno strano verso, come un grugnito o uno sbuffo seguito da un sibilo. Infatti poco dopo sembrano scorgere la sorgente di quel suono: una grande creatura di un colore verdastro-marrone lunga circa 30 metri. In quei pochi secondi notano che la parte posteriore dell'animale assomiglia alla coda di una balena.

- Fiume Columbia, 1934. Alla foce del fiume Columbia, l'equipaggio di un battello faro avvista un animale lungo una dozzina di metri. Larson, che era fra questi, asserisce di aver visto un collo lungo qualcosa come 2,5 metri fuoriuscire dall'acqua. L'animale possedeva un grande corpo circolare di colore marrone e una testa simile a quella di un serpente, coperta da una lunga peluria.

- Aberdeen, Washington, febbraio 1936. Una carcassa di 3,5 metri di lunghezza con una testa come quella di una capra ed un lungo corpo da serpente viene trovata spiaggiata ad Aberdeen durante una tempesta. Osservata da uno scienziato di Baltimora che si trovava sul posto, e riconosciuta come appartenente a qualche animale preistorico, la carcassa viene trascinata in acqua dalle onde prima che possa essere messa al riparo.

- Yachts, Oregon, 1 gennaio 1937. Questo sembra essere uno degli avvistamenti più ricchi di particolari mai avvenuto. Ad una velocità stimata di 25 nodi (45 km/h circa) uno strano animale lungo una sessantina di metri nuota verso una spaccatura tra le rocce a sud di Cape Perpetua conosciuta come Devil's Churn. L'essere, visto da una coppia del luogo, non sembra per niente infastidito dai cavalloni che gli si infrangono contro. Gli osservatori sono a 30 metri di distanza dal mostro. Essi notano che il collo, lungo circa 4,5 metri, è sormontato da una testa simile a quella di un cavallo, e circondato da una criniera color delle alghe. Il diametro del corpo raggiungeva quasi i 2 metri e lungo il dorso presentava una sorta di cresta.

- Naden Harbour, luglio 1937. Finalmente arriva la prova concreta che il Cadborosauro Willsi esiste. Un esemplare di tre metri, probabilmente un giovane, viene rinvenuto all'interno dello stomaco di un capodoglio, la carcassa sembra essere in ottime condizioni perché non è stata ancora digerita. Il corpo è fotografato e dei campioni inviati al museo provinciale. Qui viene identificata come un feto di balena da un tassidermista, dopo un'analisi superficiale. Stranamente l'esemplare va perduto prima che il conservatore del museo possa studiarlo con più attenzione. A favorire la tesi che la carcassa appartiene ad un Cadborosauro c'è il fatto che i balenieri di solito sanno riconoscere i feti di balena e, come loro ben sanno, non hanno la testa come quella di un cammello.

- Stretto di Georgia, primavera 1939. Impiegati di una compagnia telefonica locale avvistano due esemplari di Cadborosaurus, probabilmente un adulto ed un piccolo, che emettono suoni rassomiglianti a muggiti. Un'altra testimonianza attesta che un Caddy è stato visto catturare, "sballottolare" e divorare delle foche nella stessa zona.

- Port Townsend, Washington, marzo 1953. Due donne che passeggiano lungo la spiaggia di Dungeness Spit, notano un essere serpentiforme che si aggira nello stretto di Juan de Fuca. Le donne dicono di aver visto, subito dietro un lungo collo, tre gobbe distinte. Anche qui le caratteristiche dell'animale combaciano con quelle descritte sopra. Il collo era lungo circa 2 metri e la testa 50 cm. Aveva una specie di criniera. Il corpo è di colore marrone scuro e presenta una sorta di reticolo di un arancione acceso. Le pinne sono grigiastre. Il mostro abbassa e alza la testa mentre nuota. Procede con velocità uniforme ed con eleganza, come fanno i cigni. L'intero episodio dura 8 minuti.

- De Courcy Island, agosto 1968. Il capitano Hagelund, mentre è a pesca con la sua famiglia, cattura una piccola creatura, lunga circa 40 cm, dalle sembianze di un'anguilla, ma con una coda formata da due pinne separate come quelle di una foca, denti minuscoli e affilati e una fila di larghe scaglie lungo il dorso. Il capitano lo depone in un contenitore pieno d'acqua con l'intenzione di portarla agli Istituti Biologici di Nanaimo il giorno successivo. Però durante la notte decide di liberarlo perché è evidentemente stressato dalla condizione di cattività. Hagelund riconobbe successivamente le caratteristiche anatomiche del piccolo mostro nella foto della carcassa di Naden.

- Kodiak, Alaska, estate 1969. Il peschereccio Mylark adibito alla mappatura del fondo oceanico con sofisticate apparecchiature ispeziona lo stretto di Raspberry, quando ad una profondità di 100 metri capta un oggetto non identificato lungo 60 metri: un animale che non ha niente a che fare con la fauna del luogo né con le balene, che non hanno quella taglia o forma.

- Stretto di Juan de Fuca, novembre 1969. David Miller e Alfred Webb, due pescatori di Victoria avvistano a breve distanza una strana creatura che possiede un'elevata velocità di nuoto sottomarino.

Le testimonianze concordano tutte. Suggestione collettiva? Illusioni ottiche? Personalmente preferisco credere che ci sia qualche creatura ancora poco conosciuta che nuota nelle acque della British Columbia.



Rivedendo alcuni libri di storia naturale e di zoologia mi sono imbattuto in alcuni disegni che ricordano in modo impressionante alcune descrizioni riportate a proposito di Caddy. Le illustrazioni a cui mi riferisco riguardano alcune ricostruzioni di archeoceti (gli antenati degli odierni cetacei) del cenozoico. Una in particolare ha attirato la mia attenzione, quella del Basilosaurus Cetoides o Zeuglodon, di cui sono stati ritrovati i fossili proprio in Nordamerica. È importante come molte caratteristiche combacino: il corpo estremamente allungato, a causa dell'elevato numero di lunghe vertebre lombari, la coda bipartita come quella delle balene, la testa equina con mascelle forti da predatore, le piccole pinne pettorali, residui di un precedente adattamento alla vita terrestre.

Tutto sembra coincidere. Il collo lungo può essere frutto di un successivo adattamento alle mutevoli condizioni ambientali del Nordamerica. E poi comunque in 40 milioni di anni è ammissibile che qualcosa sia cambiato nell'anatomia di un ipotetico archeoceto ancora vivente. Per quanto riguarda la criniera, probabilmente anche questo può essere considerato un carattere testimoniante la vita terrestre, e comunque nessuno esclude che anche il Basilosaurus ne fosse dotato. Certo che se in 40 milioni di anni non è stata eliminata a qualcosa forse serve ancora. Intendo dire che non è da escludere che Caddy conduca parte della vita fuori dall'acqua, in qualche luogo ben protetto da sguardi indiscreti, e che la pelliccia gli sia utile a mantenere parte del calore corporeo.

Tra quelli che avvalorano la tesi secondo cui balene primitive abitino ancora il pianeta c'è il criptozoologo Roy Mackal. Questi crede che nelle acque del lago Okanagan, sempre in Canada, viva un discendente del Basilosauro, tra l'altro molto simile a Caddy. Infatti Bousfield crede che Ogopogo (il nome del presunto mostro serpentiforme che vive in questo lago) sia imparentato col Cadborosauro a causa delle forti somiglianze. È facile concludere che si può ipotizzare di attribuire al Cadborosauro e ad Ogopogo, probabilmente imparentati, un'origine comune da un unico antenato archeoceto, magari proprio il Basilosaurus Cetoides. È probabile che un certo numero di individui di una popolazione di archeoceti marini, presenti lungo la costa ovest del Nordamerica, abbiano risalito un fiume, magari seguendo le rotte migratorie delle specie ittiche di cui si nutrivano come per esempio i salmoni, e si siano stabilizzati in qualche lago più a monte, compreso l'Okanagan. Successivamente a causa di eventi climatici o antropici, possono essere rimasti intrappolati in questi bacini di acqua dolce. Così oggi avremmo una specie marina di cetacei serpentiformi costituita dal Cadborosauro, ed una di acqua dolce, rappresentata dall'Ogopogo. Anche se possono sembrare ipotesi troppo ardite, perché non ammettere la possibilità che qualcosa apparsa solo 40 milioni di anni fa, nell'eocene medio, non sia potuta sopravvivere fino ai nostri giorni, quando nel 1938 è stato trovato un Celacanto, ritenuto estinto ben 70 milioni di anni fa?

Fonte: http://www.criptozoo.com

 

 

Segnala questa pagina web in rete.

 

Disclaimer: questo sito ("Ogigia, l'isola incantata dei navigatori del web") NON rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità su vari argomenti, tra cui Linux, geopolitica, metodi di auto-costruzione di risorse, elettronica, segreti, informatica ed altri campi. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07/03/2001. Il Webmaster inoltre dichiara di NON essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Ogni informazione circa la salute o l'alimentazione sono solo a carattere informativo, e NON siamo responsabili di qualsiasi conseguenza negativa se qualcuno vuole improvvisarsi medico oppure dietologo; si consiglia sempre di rivolgersi a medici ed esperti qualificati. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze NON sono da attribuirsi al Webmaster, che provvederà alla loro cancellazione una volta venuto a conoscenza di un ipotetico problema. Eventuali ritardi nella cancellazione di quanto sgradito non sono imputabili a nessuno. Si declina ogni responsabilità sull'utilizzo da parte di terzi delle informazioni qui riportate. Le immagini pubblicate su questo sito, salvo diversa indicazione, sono state reperite su Internet, principalmente tramite ricerca libera con vari motori. In ogni caso si precisa che se qualcuno (potendo vantare diritti su immagini qui pubblicate, oppure su contenuti ed articoli, o per violazioni involontarie di copyright) avesse qualcosa da rimproverare o lamentare può scriverci attraverso la sezione per i contatti .