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Ci sono stati cambiamenti profondi che ci hanno reso forzati a modificare questo articolo e a limitare la promozione di quest’app di messaggistica istantanea. Ci scusiamo con tutti i lettori e con ogni persona che, come noi, è rimasta delusa da un tale cambiamento. Ora è di primaria importanza mettere al sicuro la propria privacy. Cerchiamo di riassumere in due punti quelle che sono le ragioni che ci hanno spinto a smettere di promuovere Wire come un’app rispettosa della privacy.



Recentemente Wire è stato acquistato da una compagnia americana avente affiliazioni e uno storico che suscita non pochi dubbi sulla sicurezza delle conversazioni e privacy.
"It has recently come to the attention of the ThinkPrivacy and PrivacyTools teams that Wire, the popular end-to-end encryption messaging platform had been sold or moved to a US company. After a week of questioning, Wire finally confirmed they had changed holding companies and would now be a US based company in a move they called “simple and pragmatic,” as they worked to expand their foothold in the enterprise market. This also came alongside the news that Wire had accepted more than $8 million in Venture Capital (VC) funding from Morpheus Ventures, as well as other investors."
Dal post di thinkprivacy: https://www.thinkprivacy.ch



La privacy policy di Wire è cambiata e si è allentata rendendo l’utilizzo dei dati soggettivo e a discrezione dell’azienda.
"Wire also quietly made an adjustment to its own privacy policy. A previous version of the policy (July 18, 2017) stated it would only share user data when required by law. Now (Updated September 1, 2018), it reads they will share user data when “necessary.” What does necessary mean, and necessary to whom? Necessary to law enforcement, shareholders, or advertisers? The word “necessary” is an alarming change because “necessary” is purposefully vague terminology that could conceivably be used as a tool to justify any action. This change doesn’t leave the user with much confidence as to when the company may share your data."
Dal post di thinkprivacy: https://www.thinkprivacy.ch



Sebbene il codice sia ancora aperto non ci sono prove su come i dati degli utenti possano essere venduti o utilizzati. Ci vediamo perciò costretti, a malincuore, a decidere di smettere di promuovere una delle applicazioni più amate da noi ma, di fronte a un’azione di questo peso, non possiamo fare diversamente. Provvederemo il prima possibile a sostituire l’app con solide alternative sperando che questo resti un caso unico e isolato. Per il momento l’azione più sicura è la prevenzione in modo da preservare la privacy il più possibile. Per concludere: abbiamo deciso di lasciare l’articolo in chiaro e di non censurare nulla. In questo modo vogliamo evidenziare la trasparenza delle nostre guide e dei dei prodotti da noi promossi. Contrariamente a Wire, per noi la trasparenza è fondamentale e di primaria importanza.



Riferimenti.
Articolo di Thinkprivacy: https://www.thinkprivacy.ch
Forum di Privacytools: https://forum.privacytools.io
 

Fonte: https://libreadvice.org


 

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