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“La Russia è pronta a rispondere a qualsiasi provocazione, ma l’ultima cosa che vogliono i russi è un’altra guerra. E, se vi piacciono le buone notizie, questa è la migliore che ascolterete.” Si sente nell’aria un soffio da III Guerra Mondiale. Negli USA è già cominciata la guerra fredda 2.0 e la retorica anti-russa proveniente dalla campagna di Clinton, fa eco sui mass media, rievocando maccartismo e paura rossa. Come risposta, parecchi cominciano a pensare che l’Armageddon potrebbe essere una guerra nucleare a tutto campo e poi un inverno nucleare con l’estinzione della razza umana. Sembra che siano parecchi negli Stati Uniti a cui piace pensare questo. Bontà loro!

 

 

Ma, si sa, certe riflessioni, per molti americani, non sembrano assurde. Gli Stati Uniti stanno entrando nel vortice di un collasso finanziario, economico e politico, che li sta portando a perdere la loro posizione dominante nel mondo e a trasformarli in un continente-ghetto, pieno di abuso di droghe, di violenza e di degrado delle infrastrutture, abitato da una popolazione, avvelenata da alimenti geneticamente modificati, morbosamente obesa, sfruttata e depredata da polizia e municipi, senza parlare del vasto assortimento di truffe a cui sono soggetti, dalla medicina, all’istruzione, agli immobili … Ma questo già lo sapevamo.

Sappiamo anche quanto sia doloroso rendersi conto che gli Stati Uniti accusano danni irreparabili e bisogna accettare il fatto che la maggior parte di questi danni se li sono fatti da soli: le infinite guerre inutili, la corruzione senza limiti, il denaro nella politica, la cultura al veleno, la guerra di genere, l’arroganza imperiale e l’ignoranza volontaria … Tutto può spiegare … Il livello di scollamento che esiste tra quello che si vorrebbe e quello che fosse e quello che è, certo questo fa male, ma il dolore può essere evitato, almeno per un certo periodo, creando una illusione di massa.

Questa specie di spirale verso il basso non spiega bene l’”Apocalisse”, con le specifiche del culto di Stato USA – una religiosità di altri tempi alla quale si sovrappone la religione laica del progresso – che non offrono nessuna scelta: o restiamo sulla nostra posizione attuale anche se dovremo costruire colonie su Marte, o moriremo tutti in una palla di fuoco. Ma visto che l’umiliazione di dover chiedere ai russi il permesso di volare con la loro Soyuz verso la Stazione Spaziale Internazionale rende la prospettiva delle colonie spaziali americane piuttosto dubbia, ecco il piano B: palle di fuoco stiamo arrivando!

E così, la maggior parte del recente bellicismo americano nei confronti della Russia può essere spiegato dal desiderio di trovare qualcuno a cui addossare la colpa per questa evoluzione dei fatti che li porterà alla scomparsa. Si tratta di qualcosa che è ben chiaro in psicologia – la proiezione delle ombre – dove si prende tutto quelllo che si odia (ma che non si ammmette di odiare) e lo si proietta su qualcun altro. A livello inconscio (e, nel caso di persone molto stupide, anche a livello conscio) gli americani vorrebbero buttare il nucleare sulla Russia fino a farla bruciare, ma non possono perché la Russia farebbe subito la stessa cosa. Ma gli americani possono proiettare il loro stesso desiderio sulla Russia, e dal momento che devono credere che loro sono i “buoni” e che la Russia sia “i cattivi”, questo rende lo scenario di un Armageddon molto probabile.

Ma questo modo di pensare implica uno strappo con la realtà. C’è esattamente una sola nazione al mondo che disponga di armi nucleari sul territorio di altri paesi, gli Stati Uniti. Si, gli USA buttarono l’atomica sul Giappone – che comunque era pronto alla resa – solo perché potevano farlo.

Erano pronti a bombardare la Russia all’inizio della guerra fredda, ma si fermarono per mancanza di un numero sufficientemente di bombe nucleari. E hanno tentato di togliere alla Russia le sue difese contro un attacco nucleare, non firmando il trattato anti-missili balistici nel 2002, ma non ci sono riusciti per le nuove armi di cui si era dotata la Russia – tra gli altri, missili a lunga gittata supersonici da crociera (Kalibr), e missili intercontinentali suborbitali che trasportano carichi nucleari multipli in grado di manovre evasive durante il loro avvicinamento agli obiettivi (Sarmat).

Tutte queste nuove armi sono impossibili da intercettare utilizzando qualsiasi tecnologia difensiva. Allo stesso tempo, la Russia ha sviluppato anche le proprie capacità difensive, e il suo ultimo sistema S-500 consentirà realmente di sigillare lo spazio aereo russo, potendo intercettare gli obiettivi sia vicino alla terra che in orbita terrestre bassa.

Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno sprecato una quantità incredibile denaro per ingrassare il loro corrotto sistema difensivo con le varie versioni di “Star Wars”, ma nemmeno una parte di tutto questo denaro è stata spesa bene. Le due installazioni in Europa, l’Aegis Ashore (completato in Romania ed in progetto in Polonia) non serviranno contro i missili Kalibr lanciati da sottomarini o da piccole navi al largo nel Pacifico o nell’Atlantico, vicino alle coste USA, o contro i missili intercontinentali che possono girargli intorno. Nemmeno le istallazioni THAAD che stanno facendo in Corea del Sud (contro cui i locali stanno attualmente protestando, rasandosi la testa) farà cambiare il quadro.

C’è solo una nazione che aggredisce disponendo del nucleare su questo pianeta, e questa non è la Russia. Ma questo ha poca importanza, perché malgrado gli sforzi americani di comprometterla, resta valida la logica della sicura reciproca distruzione (MAD). La probabilità di uno scambio nucleare non dipende dalla politica di nessuno, ma dalla probabilità che succeda per caso. Dal momento che non esiste nessuna strategia vincente in una guerra nucleare, nessuno ha motivo per cercare di cominciarne una. In nessun caso gli Stati Uniti potranno mai dettare condizioni alla Russia, minacciandola di distruzione nucleare.

Se una guerra nucleare non è nelle carte, che ne sarebbe di una guerra tradizionale? Gli Stati Uniti hanno dato dimostrazione di forza posizionando truppe che fanno esercitazioni nei paesi baltici, proprio sul confine occidentale della Russia, istallando sistemi ABM in Romania, Polonia e Corea del Sud, appoggiando i nazisti ucraini anti-russi nazisti, ecc … Tutte queste provocazioni basterebbero per fare una guerra, e se ci arrivassimo? Come sarebbe questa guerra?

Qui, dobbiamo guardare a come la Russia ha risposto, in passato, alle provocazioni precedenti. Questi sono tutti fatti che già conosciamo, e che possono servire per prevedere cosa potrebbe succedere, e non semplici dichiarazioni congetturali e fittizie, estranee a fatti noti.

Quando gli USA o chi per loro attaccano un enclave di cittadini russi al di fuori dei confini della Russia, ecco i tipi di risposte che siamo stati in grado di osservare finora:

L’esempio della Georgia. Durante le Olimpiadi estive di Pechino (un tempo tradizionalmente di pace), i militari della Georgia, armati e addestrati da USA e Israele, hanno invaso l’Ossezia del Sud. Questa regione era parte della Georgia solo nominalmente, essendo per lo più abitata da popolazioni russofone, con passaporto russo. Le truppe georgiane hanno cominciato a bombardare la capitale, Tskhinvali, uccidendo milizie di pace russe, di stanza nella regione, causando anche vittime civili. Come risposta, le truppe russe si sono precipitate in Georgia e in poche ore hanno completamente cancellato la capacità di guerra della Georgia. Annunciarono che – de facto – l’Ossezia del Sud non faceva più parte della Georgia, annettendola alla Abkhazia (un’altra enclave russa contesa) e poi si ritirarono. Il presidente guerrafondaio della Georgia, Saakashvili fu dichiarato “cadavere politico” e lasciato marcire al suo posto. Alla fine fu costretto a fuggire dalla Georgia, dove fu dichiarato latitante. Il Dipartimento di Stato USA gli ha recentemente offerto un nuovo lavoro, come governatore di Odessa in Ucraina. Recentemente, le relazioni Russia-Georgia sono migliorate.

L’esempio della Crimea. Durante le Olimpiadi invernali a Sochi, in Russia (un tempo tradizionalmente di pace) si è verificato un rovesciamento violento e illegale del governo costituzionalmente eletto in Ucraina, con una successiva istallazione di una amministrazione fantoccio. In risposta, la schiacciante maggioranza della popolazione russa della regione autonoma della Crimea ha tenuto un referendum. Circa il 95% ha votato per separarsi dalla Ucraina e per tornare ancora a far parte della Russia, come lo era stato per secoli, e fino a poco tempo prima. I russi hanno usato le loro truppe già di stanza nella regione nel quadro di un accordo internazionale per garantire che il risultato del referendum fosse debitamente applicato. Non fu sparato nemmeno un colpo nel corso di questo tranquillo esercizio di democrazia diretta.

L’esempio di Crimea n.2 . Di nuovo durante le Olimpiadi di Rio (un tempo tradizionalmente di pace) un certo numero di operatori ucraini ha preso d’assalto il confine della Crimea ed è stato rapidamente arrestato dal Servizio di Sicurezza Federale Russo, per essere stati trovati in possesso di una certa quantità di armi e di esplosivi. Qualcuno è rimasto ucciso, insieme a due russi. I sopravvissuti hanno subito confessato che stavano organizzando attacchi terroristici al terminal dei traghetti che collega la Crimea con la terraferma russa e ad una stazione ferroviaria. Il capo del gruppo ha confessato che gli avevano promesso la principesca somma di 140 DOLLARI per prepare questi attacchi. Tutti questi poveracci sono molto impazienti di trovare un ambiente caldo, un letto asciutto e tre pasti al giorno a spese del governo russo, cosa che deve sembrare un angolo di paradiso in confronto alla violenza, al caos, alla miseria e alla desolazione della vita di oggi in tutta l’Ucraina. In risposta, il governo di Kiev ha protestato contro la “provocazione russa”, ed ha messo in allerta le truppe per prepararsi contro “l’invasione russa”. Forse la prossima spedizione di aiuti Usa all’Ucraina dovrebbe includere una fornitura di clorpromazina o di qualche altro psico-farmaco forte. Da notare il ritornello costante “durante le Olimpiadi”. Questa non è una coincidenza, ma è indicativo di un certo modus operandi americano. Sì, fare la guerra in un periodo tradizionalmente di pace è oltre che cinico anche stupido. Ma il motto americano sembra essere “Se cerchiamo qualcosa più volte e non la troviamo, allora non stiamo cercando abbastanza bene.” Nella mente di chi pianifica questi eventi, la ragione per cui certe cose non funzionano, non prevede la possibilità che non funzionino solo perché chi le ha pianificate è profondamente stupido. Questo viene classificato come “Livello III di Stupidità”: una stupidità tanto profonda da non essere in grado di comprendere la propria stupidità.

L’esempio di Donbass. Dopo gli eventi di cui sopra, in questa regione industrializzata e popolosa, che ha fatto parte della Russia per buona parte del 20° secolo ed è linguisticamente e culturalmente russa, sono cominciati dei disordini politici, perché la maggior parte della gente del posto non voleva aver niente a che fare con il governo che era stato insediato a Kiev, e che vedeva come illegittimo. Il governo di Kiev inoltre ha contribuito a peggiorare le cose, in primo luogo promulgando leggi che violano i diritti dei russofoni, poi attaccando la regione con l’esercito – cosa che continua a fare fino ad oggi – con tre invasioni fallite e con continui bombardamenti su aree residenziali e industriali, provocando oltre diecimila civili uccisi e molti feriti. In risposta, la Russia ha assistito alla creazione di un movimento di resistenza locale, appoggiandolo con un contingente militare addestrato e formato di volontari locali. Tutto è stato fatto da volontari russi, in forma non ufficiale, e con il contributo di donazioni di privati cittadini russi. A dispetto dell’isteria occidentale sulla “invasione russa” e sulla “aggressione russa” su questi fatti non esiste nessuna prova. Invece, il governo russo ha fatto solo tre cose: si è rifiutato di interferire con i suoi cittadini andati in aiuto del Donbass; ha intrapreso una strategia diplomatica per risolvere il conflitto; ha inviato numerosi convogli di aiuti umanitari agli abitanti del Donbass. Le iniziative diplomatiche della Russia hanno dato luogo a due accordi –Minsk International I e Minsk II – che costringeva sia Kiev che il Donbass a perseguire una strategia di risoluzione politica del conflitto per mezzo della cessazione delle ostilità e della concessione della piena autonomia al Donbass. Kiev si è sempre rifiutata di adempiere ai propri obblighi nell’ambito di questi accordi. Il conflitto ora è congelato, ma continua a sanguinare per i bombardamenti ucraini, in attesa che il governo fantoccio ucraino caschi.

Per completare il quadro, dobbiamo includere anche la recente azione militare della Russia in Siria, dove è intervenuta a difesa del governo siriano assediato ed ha demolito rapidamente gran parte dell‘ISIS / ISIL / Daesh, insomma il califfato islamico, insieme a varie altre organizzazioni terroristiche attive nella Regione. La logica di questa azione sta nel fatto che la Russia ha visto, in Siria, un nido terrorista-finanziato-dagli-stranieri, come diretta minaccia per la sicurezza della Russia. Altri due fatti degni di nota sono che la Russia ha agito in conformità con il diritto internazionale, essendo stata invitata dal governo legittimo e riconosciuto a livello internazionale della Siria e che la sua azione militare si è ridimensionata appena è sembrato possibile che tutte le legittime (non terroriste) parti del conflitto potessero tornare al tavolo dei negoziati. Questi tre elementi – uso della forza militare come misura di sicurezza reagente, lo scrupoloso rispetto del diritto internazionale, e mettere l’azione militare al servizio della diplomazia – sono molto importanti per comprendere i metodi e le ambizioni della Russia.

Passando ora alle avventure militari/diplomatiche USA, vediamo una situazione molto diversa. La spesa militare USA arriva a coprire metà di tutta la spesa discrezionale federale, tanto da far impallidire altre aree di spesa di vitale importanza, come le infrastrutture, la medicina pubblica e l’istruzione pubblica. Ma serve per diversi obiettivi. Il principale è un programma di lavori pubblici: un modo di impiegare persone che non sono impiegabili altrimenti, a qualsiasi titolo, nella realtà produttiva, per mancanza di intelligenza, di istruzione e di formazione. In secondo luogo, è un modo per i politici e per gli appaltatori dei sistemi di difesa per arricchire sinergicamente se stessi e gli altri, a spese pubbliche. In terzo luogo, è il programma di pubblicità per la vendita di armi, gli Stati Uniti sono il primo fornitore della tecnologia letale nel mondo. Per ultimo, è il modo di proiettare la propria forza su tutto il mondo, bombardare fino a sottomettere qualsiasi paese che osi opporsi alle ambizioni egemoniche globali di Washington, spesso in totale disprezzo del diritto internazionale. Da nessuna parte su questo elenco possiamo leggere che il vero obiettivo è difendere gli Stati Uniti.

Nessuna di queste giustificazioni si può confrontare con quelle della Russia. In termini di dollari, gli Stati Uniti spendono a mani basse per difendersi dalla Russia. Tuttavia, se guardiamo in termini di parità di acquisto, la Russia riesce ad acquistare capacità difensiva fino a dieci volte più degli USA per unità di ricchezza nazionale, ma questo lo nega. Inoltre, quanto gli Stati Uniti ricevono in cambio del denaro speso è inferiore: l’esercito russo ottiene tutte le armi che vuole; l’esercito americano ottiene tutto quello che decide il corrotto establishment politico e i loro complici del complesso militare-industriale, e che serve a farli arricchire.

Se dovessimo guardare i fatti come in una campagna pubblicitaria per la vendita di armi, vedremmo che gli armamenti russi in Siria hanno spazzato via in modo efficace i terroristi in breve tempo, con bombardamenti incessanti e con l’utilizzo di poche risorse, mentre le armi USA usate dai sauditi in Yemen, con il sostegno e con i consigli dagli Stati Uniti, sono state continuamente sconfitte da insorti che disponevano di armi leggere, quindi diciamo che con una campagna vendite del genere, nessuno comprerebbe questi ultimi armamenti.

Infine, il progetto dell’egemonia statunitense globale sembra che cominci ad incagliarsi. Russia e Cina ora sono una unione militare di fatto. Gli armamenti avanzati della Russia, insieme con una quasi enorme forza di fanteria della Cina, ne fanno una combinazione imbattibile. La Russia ora ha una base aerea permanente in Siria ed un accordo con l’Iran per usare basi militari iraniane, ed è in procinto (in base a indiscrezioni) di far allontanare la Turchia dalla NATO. Mentre l’esercito USA, con le sue numerose e inutili basi in tutto il mondo e le sue montagne di gadget, si è trasformato in un imbarazzo internazionale e resta, per il momento, solo un programma di lavori pubblici per l’impiego di incompetenti, oltre che ricca fonte di bustarelle.

Quindi è importante capire quali siano in realtà le capacità militari americane. Gli Stati Uniti sono molto bravi ad attaccare avversari di gran lunga inferiori. L’operazione contro la Germania nazista riuscì solo perché era già stata efficacemente sconfitta dall’Armata Rossa – a cui seguì il mop-up finale, quando arrivarono gli americani che vennero fuori dal loro timido isolamento e si buttarono nella mischia. Anche Corea del Nord e Vietnam si mostrarono troppo duri, e anche lì lo scarso rendimento sarebbe risultato ancora più scarso se non fosse stato per il progetto, che ebbe l’effetto di inviare in campo degli non-incompetenti, cosa che produsse lo sgradevole effetto collaterale di soldati che cominciarono a sparare ai loro incompetenti ufficiali (un capitolo di cui si è scritto molto poco nella storia militare americana). E ora, con l’entrata nei ranghi di persone delle LGBTQ, l’esercito americano ha preso la strada buona per diventare lo zimbello internazionale. In precedenza, termini come “frocio” e “fighetta” erano un uso diffuso nell’addestramento dei militari USA. I sergenti-istruttori hanno sempre usato certa terminologia per esortare quelli “troppo delicati” a cominciare ad comportarsi da uomini. Mi chiedo quali termini useranno adesso, questi sergenti, visto che il loro compito è di addestrare quegli stessi che prima chiamavano “froci” e “fighette”? Il potenziale comico di queste sfumature non è arrivato fino alle orecchie dei militari russi.

Questa commedia potrà continuare fino a quando le forze armate degli Stati Uniti continueranno a evitare di attaccare avversari seri, perché se lo facessero, la commedia si trasformerebbe, piuttosto rapidamente, in una tragedia.

- Se, per esempio, le forze Usa cercassero di attaccare il territorio russo, sparando missili oltre il confine, verrebbero neutralizzati con una rappresaglia istantanea dell’artiglieria di gran lunga superiore della Russia.
- Se gli americani o chi per loro provocasse i russi che vivono fuori della Russia (e ce ne sono milioni) fino al punto di una aperta ribellione, i volontari russi, agendo in veste non ufficiale e usando fondi privati, sarebbero addestrati in poco tempo, si solleverebbero ed imbraccerebbero le armi, creando un’insurrezione popolare che potrebbe continuare per anni, se necessario, fino a quando gli americani e/o chi per loro capitolassero.
- Se gli americani facessero, in ultima analisi, la cosa più folle e invadessero il territorio russo, sarebbero battuti e annientati, come più volte è successo alle forze ucraine in Donbass.
- Qualsiasi tentativo di attaccare la Russia con la flotta di portaerei degli Stati Uniti si tradurrebbe in suo affondamento istantaneo servendosi di una qualsiasi arma come: missili balistici anti-nave, siluri superperforanti o missili da crociera supersonici.
- Bombardieri strategici, missili da crociera e missili balistici sarebbero eliminati dai nuovi avanzati sistemi di difesa aerea russi.

Questo per quanto riguarda l’attacco; ma per quanto riguarda la difesa? Ebbene si scopre che esiste un mondo tutto differente nel coinvolgere la Russia militarmente. Vedete, la Russia ha perso un numero enorme di vite civili, durante la guerra con la Germania nazista. Molte persone, tra cui anziani, donne e bambini, morirono di fame e di malattie, o per i bombardamenti tedeschi, o per gli abusi subiti dai soldati tedeschi. D’altra parte, le vittime militari sovietiche erano alla pari con quelle tedesche. Questa incredibile calamità avvenne perché la Russia era stata invasa e questo, da allora, ha condizionato tutto il pensiero militare russo. La prossima guerra mondiale, se mai ce ne sarà una, sarà combattuta sul territorio nemico. Quindi, se gli Stati Uniti attaccheranno la Russia, la Russia contrattaccherà sul continente americano. Tenendo presente che gli Stati Uniti non combattono una guerra sul proprio territorio da oltre 150 anni… E questo sarebbe un vero shock.

Naturalmente, questo dovrebbe essere fatto in modo coerente con il pensiero militare russo. Soprattutto, l’attacco dovrebbe essere tale che la possibilità di innescare uno scambio nucleare rimanga ai minimi termini. In secondo luogo, l’uso della forza dovrebbe restare al minimo necessario per garantire la cessazione delle ostilità e il ritorno al tavolo dei negoziati a condizioni favorevoli per la Russia. In terzo luogo, ogni sforzo dovrà essere fatto per fare buon uso delle rivolte popolari interne, per creare insurrezioni di lunga durata, rifornendo i volontari di armi e del necessario addestramento. Infine, conquistare la pace è tanto importante quanto vincere la guerra, e dovrebbe esser fatto ogni sforzo per informare la popolazione USA che quello che stanno vivendo è solo la contropartita di precisi atti illegali (compiuti dai loro eserciti). Dal punto di vista diplomatico, sarebbe molto corretto trattare il problema dei criminali di guerra come problema politico interno americano, che devono essere giudicati dagli americani stessi, con un minimo assoluto di aiuto esterno. Questo si potrebbe ottenere più facilmente condividendo (amichevolmente e da buoni vicini) le informazioni facendo in modo che all‘interno degli Stati Uniti si sappia esattamente chi deve essere ritenuto responsabile di crimini di guerra, che aspetto ha e dove vive.

La domanda allora è: qual è il minimo assoluto di azioni militari (quello che io chiamo “Mille palle di fuoco” dal nome ”Mille punti di luce” di George Bush senior) per ritornare in pace a condizioni favorevoli per la Russia? Mi sembra che “mille palle di fuoco” sia proprio il numero giusto. Dovrebbero essere delle piccole esplosioni abbastanza forti per abbattere un palazzo o una fabbrica, quasi senza vittime. Quest’ultimo punto è estremamente importante, perché l’obiettivo è distruggere il sistema senza danneggiare direttamente le persone. Non sarebbe colpa di nessun altro se la popolazione USA dovesse soffrire perché non vuol seguire le istruzioni del FEMA:
preparare una riserva di cibo e acqua per un mese e pensare un piano di evacuazione di emergenza. Inoltre, data la strada che stanno prendendo gli Stati Uniti, procurarsi un secondo passaporto, mandare all’estero i risparmi, e imparare ad usare delle armi da fuoco. Nel caso le cose finissero male non sarebbero cattive idee.

Il motivo per cui l’operazione militare non deve uccidere nessuno è molto importante: ci sono circa tre milioni di russi attualmente residenti negli Stati Uniti, e ucciderne uno non fa parte della strategia. C’è un numero ancora maggiore di persone di paesi amici della Russia, come Cina e India, che dovrebbero rimanere illesi. Così, una strategia che producesse perdite massicce di vite non sarebbe accettabile. Uno scenario molto migliore sarebbe provocare una crisi che potrebbe rapidamente convincere i russi che vivono negli Stati Uniti (insieme a tutti gli altri cittadini stranieri e immigrati di prima generazione, e un bel po’ di immigrati di seconda generazione) che gli Stati Uniti non sono più un buon posto per vivere. Poi tutte queste persone potrebbero chiedere di essere rimpatriate, un processo che senza dubbio potrebbe durare un paio di anni. Attualmente, la Russia è la destinazione numero tre in tutto il mondo per chi cerca un posto migliore in cui vivere, dopo USA e Germania. La Germania è ora sul punto di una aperta rivolta contro le folli politiche pro-immigrazione di Angela Merkel. Gli Stati Uniti non vanno meglio e non rimarranno una destinazione attraente per molto tempo ancora. E questo farebbe diventare la Russia come il numero uno dei “posti dove andare” in tutto il pianeta. Questo metterebbe sotto pressione anche il paese che copre 11 fusi orari e che produce una gran quantità di tutto tranne che frutta tropicale e uomini.

Dobbiamo anche tenere in mente che Israele (diciamocelo : un protettorato USA temporaneamente parcheggiato in Palestina) non durerebbe molto senza il massiccio sostegno degli Stati Uniti. Esattamente un terzo della popolazione israeliana sembra essere russa. Nel momento in cui il Progetto Israele dovesse cominciare a incrinarsi, la maggior parte di questi ebrei russi, persone intelligenti, senza dubbio deciderebbe di mettere in scena un esodo e tornerebbe subito in Russia, come è nel loro diritto. Questo creerà un bel mal di testa al Servizio Federale di Immigrazione della Russia, perché dovrà esaminare tutti, facendo entrare tutti i normali ebrei russi e lasciando fuori i fanatici sionisti, i criminali di guerra e quelle teste di cavolo degli ultra-religiosi. Anche per questo ci vorrà un sacco di tempo.

Ma azioni con cui si rischia di perdere vite umane possono anche rivelarsi del tutto inutili, perché esiste una valida strategia alternativa: distruggere i punti chiave delle infrastrutture di imprese e governo e, poi incrociare le braccia e aspettare che l’altra parte venga a strisciare fino al tavolo delle trattative agitando un cencio bianco. Vedete, sono pochi gli ingredienti magici che permettono agli Stati Uniti di continuare ad esistere come paese stabile, sviluppato e in grado di proiettare la sua forza militare all’estero: rete elettrica; sistema finanziario, sistema autostradale interstatale, trasporti ferroviari e marittimi, compagnie aeree, oleodotti e gasdotti. Bloccati questi punti è praticamente game over. Quante “palle di fuoco” ci vorrebbero? Probabilmente molto meno di mille.

Disattivare la rete elettrica è una cosa quasi ridicola, perché il sistema è altamente integrato, interdipendente e composto da solo tre sotto-reti, le “interconnessioni” occidentale, orientale e del Texas. Le parti più vulnerabili del sistema sono i trasformatori di potenza di grandi dimensioni (LPTS) che fanno aumentare la tensione a milioni di volt per la trasmissione, e la fanno riabbassare per la distribuzione. Queste unità sono grandi come case, costruite su misura, costano milioni di dollari e ci vogliono un paio di anni per sostituirle, inoltre sono state per lo più prodotte fuori dagli Stati Uniti.

Inoltre, come il resto delle infrastrutture USA, la maggior parte degli impianti sono piuttosto vecchi e soggetti a guasti. Ci sono diverse migliaia di punti di snodo per le attrezzature, ma dato che la rete elettrica produce al limite della sua capacità e passa per diversi punti di strozzatura critici, resterebbe completamente bloccata, anche se fossero distrutti solo una manciata di LPT particolarmente strategici. Negli Stati Uniti, l’interruzione prolungata di un servizio in una delle città più grandi fa scattare automaticamente saccheggi su larga scala e caos. Qualcuno dice che basterebbero solo un paio di settimane di interruzione per far arrivare la situazione a un punto di non ritorno, quando i danni sarebbero diventato troppi per poter essere riparati.

Anche bloccare il sistema finanziario è relativamente banale. Ci sono solo un paio di punti di strozzatura, tra cui la Federal Reserve, un paio di Banche-dati-centrali, per le carte di debito e di credito aziendali, che si possono disattivare con svariati sistemi come ad esempio un attacco di missili da crociera, un attacco cibernetico, interrompere l’alimentazione elettrica o persino creando disordini civili. Non importa se il sistema finanziario USA è tarato per girare anche senza nessun intervento straniero. La combinazione del debito galoppante – una enorme bolla di azioni – che la Federal Reserve ha intrappolato con tassi di interesse sempre più bassi, delle pensioni e di altri impegni senza nessuna copertura finanziaria, degli immobili troppo cari e un mercato azionario ridicolmente pompato, lo porteranno, alla fine, ad una implosione.

Qualche altro attacco più chirurgico potrà fermare oleodotti e gasdotti, terminali di importazione, ponti autostradali, tunnel, ferrovie e compagnie aeree. Pochi mesi senza accesso a denaro e ai servizi finanziari, all’energia elettrica, alla benzina, al gasolio, al gas naturale, al trasporto aereo o alle parti di ricambio importate, necessarie per riparare i danni dovrebbero essere sufficienti per costringere gli Stati Uniti a capitolare. Se dovessero riuscire, con tanti sforzi, a far rifunzionare qualcuno di questi servizi, un altro attacco o due li farebbero desistere a ricominciare.

Il numero di “palle di fuoco” può essere ottimizzato sfruttando qualche sinergia distruttiva: un disturbatore GPS lasciato vicino al luogo di un attacco può impedire ai responder di localizzarlo; distruggendo un deposito di pezzi di ricambio insieme all’impianto che rifornisce ed interrompendo il sistema di trasporto, può ritardare le riparazioni di molti mesi; un semplice allarme bomba è in grado di fermare un hub di trasporto, scegliendolo come bersaglio si possono fare gli stessi danni che produrrebbero tanti attacchi a a bersagli mobili, eccetera.

Si potrebbe pensare che, per mettere a punto attacchi di questo genere, serva una buona dose di intelligence, e che sarebbe difficile riuscirci, ma non è vero. In primo luogo, molte delle informazioni utili tatticamente trapelano continuamente da addetti ai lavori, che spesso si considerano “patrioti”. In secondo luogo, quello che non trapela può essere violato dagli hacker per lo stato pietoso in cui verso il security informatico Usa. Ricordiamoci che la Russia è il posto dove si crea il software anti-virus più sofisticato, ma anche i virus. La National Security Agency è stata violata recentemente, ed i suoi gioielli della corona rubati … E se si può violare la NSA, che dire di tutti quegli enti e imprese protette dal sistema di sicurezza della NSA?

Si potrebbe anche pensare che gli Stati Uniti, se attaccati in questo modo, potrebbero effettivamente reagire allo stesso modo, ma questo scenario è piuttosto difficile da immaginare. Molti russi non trovano la lingua inglese troppo difficile, in genere hanno molta familiarità con gli Stati Uniti, grazie ai media statunitensi, e agli specialisti russi tra cui quelli che hanno studiato o insegnato presso le università USA, possono navigare nei sistemi USA tanto facilmente quanto possono farlo in Russia. La maggior parte degli americani, al contrario, può a malapena localizzare la Russia su una mappa, non riesce nemmeno a leggere l’alfabeto cirillico e trova il russo una lingua del tutto incomprensibile.

Bisogna anche ricordarsi che le istituzioni difensive russe sono focalizzate principalmente sulla… Difesa. Attaccare qualcuno all’estero, per i russi, non è strategicamente importante. “100 amici valgono più di 100 rubli” è un proverbio popolare. E così la Russia riesce ad essere amica con l’India e con il Pakistan contemporaneamente, ma anche con la Cina e con il Vietnam. In medio oriente mantiene cordiali relazioni con Turchia, Siria, Israele, Arabia Saudita, il Yemen, Egitto e i Iran. I diplomatici russi devono tenere sempre aperto un canale di comunicazione sia con gli alleati che con gli avversari. Anche se sembra contraddittorio, e se essere avversari della Russia può essere terribilmente doloroso, è possibile fermare tutto: basta una telefonata.

Aggiungiamo a tutto questo, il fatto che le vicissitudini della storia russa hanno condizionato la sua popolazione ad aspettarsi sempre il peggio, e arrivano a pensare “Non possono ucciderci tutti”. Altro detto popolare. Se gli americani riescono a farli soffrire, il popolo russo troverà un gran conforto nel far soffrire gli americani ancor di più, e molti russi potrebbero pensare che questo basterebbe per considerarlo già una vittoria. E non si perderanno d’animo. Non è un caso che il ministro russo della Difesa, Sergei Shoigu, sia stato prima Ministro delle Emergenze, e il suo operato fu molto apprezzato. In breve, se attaccati, i russi raccoglieranno semplicemente le loro cose – come hanno sempre fatto -e poi cominceranno a lottare per vincere e vincere, come hanno sempre fatto.

Non aiuta preoccuparsi di quello che leader politici e mass media hanno raccontato sulla Russia agli americani e non importa se è quasi tutto sbagliato. Gli americani continuano a sentir parlare di Putin e dell’ “orso russo”, e probabilmente immaginano che la Russia sia un vasto deserto in cui Vladimir Putin gestisce le imprese giocando a scacchi con un onnisapiente orso russo, usando hackers e Internet Server, fisici nucleari e scienziati spaziali, mentre si inventa un vaccino per diffondere l’Ebola. Gli orsi sono meravigliosi, i russi amano gli orsi, ma cerchiamo di non sopravvalutare le cose. Sì, gli orsi russi possono andare in bicicletta e a volte sono anche buoni con i bambini, ma possono essere animali selvatici o animali domestici (molti russi non vedono questa distinzione). E così, quando gli americani bofonchiano qualcosa sull’ “orso russo”, i russi si chiedono, di quale orso parlano?

In breve, la Russia per la maggior parte degli americani è un mistero avvolto in un enigma, e semplicemente non c’è nessun modo in cui, anche gli americani più intelligenti, possano riuscire a comprendere la Russia, mentre per molti russi gli Stati Uniti sono un libro aperto. Per quanto riguarda il vero e proprio “intelligence” americano e i servizi di “sicurezza”, è tutto uno spreco di burocrazia elefantiaca, impantanata nell’opportunismo politico e nel mostrare un pensiero collettivo che eccelle solo in due cose: seguire senza criticare procedure idiote, e mettere in scena dei fatti che servono alle politiche du jour.

“Provare” che in Iraq ci sono “armi di distruzione di massa”? No problem!

Raccontare a una nonnetta del Midwest che ci sono terroristi islamici ad un check-point in aeroporto? Si può fare!

La Russia non farà ricorso a misure militari contro gli Stati Uniti, a meno che non gravemente provocata. Tempo e pazienza sono dalla parte della Russia. Con il passare degli anni, gli Stati Uniti continuano ad indebolirsi e perdono amici e alleati, mentre la Russia cresce più forte e guadagna amici e alleati. Gli Stati Uniti, con la disfunzione della loro politica, con il debito galoppante, il degrado delle infrastrutture e i tanti disordini civili, stanno diventando una nazione morta. Ci vorrà tempo perché ognuno degli Stati dell’Unione si demolisca da solo, ordinatamente implodendo, come fecero quei tre grattacieli di New York l’11 settembre (WTC # 1, # 2 e # 7), ma la Russia è molto paziente. La Russia è pronta a rispondere a qualsiasi provocazione, ma l’ultima cosa che i russi vogliono è fare un’altra guerra. E questa, se ci piacciono le buone notizie, è la migliore notizia che possiamo per ascoltare. Ma se ancora vogliamo pensare che ci sarà una guerra contro la Russia, non pensiamo ad un “Armageddon”, pensiamo a “mille palle di fuoco” e poi, incrociamo le dita!

Dmitry Orlov

Fonte estera: http://russia-insider.com

30.08.2016

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte Comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione BOSQUE PRIMARIO

Fonte italiana: http://comedonchisciotte.org

 


 

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