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Una volta gli alti ufficiali statunitensi hanno preso in considerazione l'idea di creare armi “non letali” che avrebbero letteralmente “zombificato” chiunque nel raggio di centinaia di metri. Curiosamente hanno citato una trasmissione televisiva giapponese come loro musa ispiratrice. Nel 1997 un episodio del popolare cartone animato “Pokemon” ha provocato in quasi 700 telespettatori giapponesi (1), di cui la maggior parte bambini, una serie di malesseri che andavano dalla vista annebbiata, ai capogiri e alla nausea per arrivare fino ad iperventilazione, convulsioni e addirittura epilessia e casi di cecità temporanea.

 

 

Queste gravi reazioni sono state provocate dalla scena di un'esplosione virtuale durante la quale sullo schermo è apparsa per un attimo una luce rossa e blu, giusto la frequenza necessaria per ripercuotersi sul cervello e scatenare una reazione fotosensibile.

Uno studio successivo ha rivelato che quasi un quarto dei soggetti colpiti è stato vittima di convulsioni almeno una volta nel corso dei cinque anni seguenti alla trasmissione dell'episodio.

L'incidente è servito per ricordare come gli stimoli visivi, quali appunto le luci intermittenti ed i circoli rotanti, possono portare ad un'alterazione della coscienza. Si ritiene che circa una persona su 4000 sia suscettibile di attacchi causati da queste visioni e, comunque, il numero dei soggetti che hanno subito dei danni in seguito alla puntata dei Pokemon ha fatto sì che qualcuno iniziasse a porsi degli interrogativi su queste immagini.

L'episodio ha rappresentato inoltre un chiarissimo esempio di come il cervello umano può essere manipolato e di come la coscienza può essere alterata su scala di massa.

Quest'anno infatti sono stati resi noti dei documenti dell'esercito statunitense che facevano esplicitamente riferimento alla puntata dei Pokemon (3) e in cui ci si chiedeva come i militari potessero sviluppare armi in grado di riprodurre effetti simili.

“Si ritiene che utilizzando un metodo in grado di stimolare le sinapsi nervose direttamente attraverso un campo elettrico, circa il 100% degli individui sarebbe suscettibile all'induzione dell'attacco”, si legge nei documenti.

Stando a questi i ricercatori dell'esercito erano convinti che in qualunque prigioniero potesse essere causato un attacco attraverso “la stimolazione diretta del cervello”, utilizzando un'arma ad impulso elettromagnetico lanciata da “centinaia di miglia” di distanza.

I documenti (2) citano altre armi potenziali, come l'utilizzo delle frequenze radio per manipolare la temperatura corporea e “simulare la febbre”.

L'esercito afferma che la ricerca su queste armi è stata interrotta ad uno stadio relativamente iniziale. Tuttavia da allora sono state attivamente impegnate varie tipologie di armi non letali, compresi i raggi di calore (4) ed i dispositivi audio (5).

Inoltre all'inizio di quest'anno gli ufficiali russi hanno annunciato che anche loro stanno sviluppando la stessa tipologia di “Armi zombie”. L'Herald Sun (6), organo d'informazione australiano, ha riportato che la pistola ad energia concentrata sarebbe in grado di centrare come bersaglio il sistema nervoso centrale, infliggendo diversi livelli di sofferenza e, fondamentalmente, trasformando i nemici in “zombi”.

Stando a quanto si dice il leader russo Vladimir Putin ha dichiarato ai giornalisti che “...gli effetti di questa tecnologia sono comparabili a quelli delle armi nucleari, ma risultano molto più accettabili in termini di ideologia politica e militare”.

La prossima generazione di armi non letali attualmente in fase di sviluppo include energia diretta, geofisica, energia da moto ondoso, genetica ed anche le armi psicotroniche.

Fonte: http://www.prisonplanet.com

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SANDRINA

Fonte italiana e note presso: http://www.comedonchisciotte.org

 


 

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