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Una bella storia ci arriva dagli Stati Uniti, ed ha per protagonista John Makesh, direttore e responsabile di una casa di riposo.

Come tanti suoi colleghi il responsabile del centro per anziani deve confrontarsi quotidianamente con la realtà e le esigenze dei suoi ospiti.

Vecchietti spesso soli, con patologie più o meno gravi, ma pur sempre persone alle quali dare spazi di vita degni di questo nome.

Così il direttore ha avuto una brillante idea: trasformare la sua casa di riposo convertendo le stanze in piccole case di quartiere.

Racconta questo attento direttore che Norma, una simpatica vecchietta di 92 anni, ogni pomeriggio diceva al personale che sarebbe dovuta partire.

“Per andare dove?”, domandavano gli assistenti. E lei dolcemente rispondeva che doveva andare a casa per vedere se la sua mamma avesse bisogno di lei.

Oppure Walter, altro arzillo ospite della casa di riposo, anch’egli alle prese con l’Alzheimer, che ogni giorno aspettava il postino ad un’ora ben precisa.

Comportamenti spesso presenti in una casa di riposo, quando la maggior parte degli ospiti ha patologie più o meno gravi.

“La confusione non è rara nelle persone affette dall’ Alzheimer”, spiega John Makesh, che così escogita un’idea per riuscire a rendere migliore la giornata dei suoi vecchietti.

“L’ambiente in cui viviamo" prosegue "è fondamentale per ridurre certi impatti psicologici e dare una maggiore normalità ai malati di Alzheimer”.

“E se costruissimo una casa di riposo che sembra un piccolo villaggio?” si è dunque chiesto questo attento direttore.

“Un piccolo villaggio con un’alba e un tramonto all’interno dell’edificio, con piccole case stile anni 40 e 50”.

L’idea è stata rifinita dai suggerimenti del suo team, che ha poi pensato di completare questo restyling con dispositivi per la terapia del suono e l’aromaterapia.

Il risultato di questa iniziativa è davvero sorprendente.

Una casa di riposo completamente trasformata in un ambiente molto caldo e ricco di fantasia!

Così gli ospiti hanno l’idea di vivere ed abitare in ambienti che ricordano loro i momenti della giovinezza, riassaporando emozioni che hanno fatto parte della loro vita.

Una tecnica, quella promossa dal direttore, capace di incidere positivamente sul vissuto dei suoi amati vecchietti.

Colori, profumi, ambienti che danno familiarità ed attenuano i sintomi delle patologie mentali che li affliggono.

Pensate che in questo nuovo ambiente c’è anche una piazzetta dove i nonni possono incontrarsi e conversare come fossero nel loro paese!

“In questo modo, dicono i responsabili, si attenuano i momenti di fragilità e le tensioni che, spesso, si hanno nelle case di cura”.

Un dato dimostra la bontà di questa idea: il consumo di farmaci ansiolitici è diminuito drasticamente!

Fonte: https://www.alicanthe.net

 

 

 

 

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