In Italia c'è chi si lagna degli "sfigati": gente che sarebbero vestiti male, sempre soli senza relazioni sentimentali (per esempio: "quella tipa se la tira troppo e cosi' rimane sempre sola"), che non lavorano o fanno fatica a lavorare, introversi, eccetera eccetera. Eppure è proprio la violenza cittadina ripetuta sempre sulle stesse vittime, il bullismo, le "persecuzioni" dei "tipi strani" a provocare immensi danni psicologici, che producono ripercussioni anche per il resto della vita. Se la gente smettesse di parlare tanto e di incitare alla "demonizzazione", e si smettesse di accanirsi contro gli "sfigati", ci sarebbero da tempo molti meno disagiati in giro, più gente attiva a lavorare e meno persone solitarie. Cosa dice la scienza sulle vittime della tipica violenza ripututa (stalking) che si protrae nel tempo?
"Nella loro ricerca condotta su un campione di 100 vittime australiane di stalking, emerge che le vittime di stalking hanno riportato gravi ripercussioni a livello psicologico, lavorativo e relazionale. Il 94% ha riferito di aver avuto notevoli cambiamenti nello stile di vita e nelle attività quotidiane; il 70% ha riferito di aver avuto una notevole diminuzione delle attività sociali; il 50% ha diminuito o persino cessato l’attività lavorativa.
Il 34% ha cambiato lavoro e il 40% residenza. Il livello di ansia è aumentato nell’80% dei casi. Molte vittime di stalking hanno riportato disturbi cronici del sonno (75%) e pensieri ricorrenti riguardanti l’evento traumatico (55%). Il 50% ha avuto disturbi alimentari, stanchezza, debolezza e cefalee. Una piccola parte, infine, ha avuto problemi di depersonalizzazione (38%), incremento di uso di alcool e nicotina (25%) e persino pensieri di suicidio (25%).
Somatizzazioni, ovvero disturbi fisici che non hanno alcuna base organica che possa dimostrarne l’origine; questi sono in stretto rapporto con l’ansia e il grave disagio emotivo che la vittima prova.
Avversione sessuale: spesso episodi di stalking, con violenze fisiche o sessuali, portano la vittima ad avere un’avversione sessuale. Esse sviluppano un disturbo d’ansia caratterizzato da disgusto, paura, repulsione diminuzione della libido (desiderio sessuale). Le vittime di stalking possono mettere in campo diverse strategie disfunzionali di protezione, come ad esempio andare a letto presto, trascurare il proprio aspetto fisico, dedicare eccessivo tempo al lavoro o allo sport.
Vaginismo: infine, può riscontrarsi un disturbo di vaginismo, per cui si contraggono involontariamente i muscoli perineali che circondano il terzo esterno della vagina, rendendo dolorose e quasi impossibili le relazioni intime."
Fonte: https://www.stateofmind.it
L'idiozia dei comuni cittadini che si lamentano di chi non lavora, di chi si veste male, di chi evita i contatti sociali, di chi non ha relazioni d'amore, di chi è in crisi evidente, la si misura su quanto essi stessi hanno aiutato a provocare questi comportamenti indesiderati. Non tutti sono violenti direttamente, ma sparlando degli "sfigati" si aiutano i violenti ad identificare potenziali vittime, è come se si indicassero i bersagli da perseguitare. Una società molto violenta è una società con "sfigati cronici" che i cittadini stessi hanno contribuito a fabbricare. Prima di puntare il dito bisognerebbe pensare se si è aiutato a trasformare (con la violenza diretta o indiretta) persone normali in handicappati cronici.
John l'Analizzatore (pseudonimo).