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Marcin Jakubowski è un giovane statunitense che si e' messo a gestire una piccola fattoria. Ha comprato un trattore che dopo qualche tempo si è rotto ed ha dovuto spendere parecchio per aggiustarlo. E dopo la prima rottura ce n’è stata una seconda. E lui è restato senza soldi. Ha iniziato a maledire l’idea perversa di costruire macchine studiate apposta per rompersi… Ed è diventato un nemico giurato dell’obsolescenza programmata. Poi sì è chiesto quanto gli sarebbe costato costruire un trattore che non si rompesse continuamente. Ha quindi creato un gruppo di ingegneri e meccanici su Wiki che si sono messi a studiare come costruire trattori veramente tosti. Usando pezzi riciclati, un motore di seconda mano e strutture elementari in metallo ha realizzato con una settimana di lavoro il suo primo trattore. Sicuramente non ha linee aggraziate e un profilo ammiccante… Hai presente il gioco del Meccano? Uguale. Solo molto più grosso. Angolari d’acciaio traforati e vitoni, ma è veramente efficiente e costruito con una solidità esagerata. Gli è costato 12mila dollari!

 

 

OTTENUTO IL PRIMO SUCCESSO QUESTO GRUPPO DI MECCANICI VISIONARI ha costruito una ruspa ( video ), una mieti trebbia, un cippatore, una pressa per mattoni ( video ). Hanno messo in cantiere la progettazione digitale, la prototipazione, i piani di costi e i video manuali di autocostruzione per realizzare 50 diverse macchine utili per una comunità. Il tutto ovviamente open source, cioè a disposizione gratis per chi se le vuole costruire. Per un piccolo contadino risparmiare alcune decine di migliaia di euro sul costo del trattore può far la differenza tra guadagnare e non guadagnare. Quindi suppongo che via via che questi progetti saranno messi appunto da questa comunità internazionale di meccanici fai da te, questa pratica si diffonderà. La presentazione di Jakubowski è stata vista un milione e duecentomila volte. Ma questa è solo una delle tante imprese in questa direzione. Esiste anche il gruppo Phoneblocks che sta cercando di mettere sul mercato un’idea straordinaria: uno smartphone hd interamente costruito con pezzi intercambiabili, che attacchi a una base costruendo il telefonino che ti serve. L’idea è di avere diversi modelli di videocamera, altoparlanti, batterie, antenne eccetera adatti a diverse esigenze di modo che tu possa customizzare un telefono digitale su misura, con pezzi di ricambio a basso costo facili di installare con il solo ausilio di un cacciavite. Geniale. Il modello che questi giovanotti elettronici propongono è rivolto anche alle grosse industrie che invece di produrre decine di modelli diversi potrebbero unire gli sforzi e produrre componenti adatti ad un solo modello di smartphone autocostruito. Un’idea che fa accapponare la pelle a molti grandi produttori, ma non a tutti visto che Motorola sostiene il progetto. Qui trovi il video che tanto per rendere l’idea dell’interesse suscitato da questa nuova visione, è stato visto la bellezza di 18 milioni e 886mila volte, neanche fosse la compilation dei Pooh! Qui il loro sito: https://phonebloks.com

 

 

MA PER LA GIOIA DEL FAI DA TE, alla faccia dell’obsolescenza programmata e dello spreco dovuto alla complessità del sistema di distribuzione delle merci arriva anche la rivoluzione delle stampanti 3D. Scarichi in rete i progetti 3D e te li realizzi da solo. I costi sono ancora alti ma già una piccola stampante domestica, capace di stampare plastiche di vari tipi, costa 750 euro se te la assembli da solo, 1.000 già assemblata. E sono autoreplicanti. E con una stampante te ne stampi un’altra! Sono riusciti a stampare un grosso orologio da muro in un colpo solo, già montato. Ed è solo l’inizio. Fra qualche anno se ti si romperà la serratura della porta non perderai tempo ad andare in macchina dal ferramenta: te la stamperai a casa, già montata! Oggi le stampanti 3D per metallo (in acciaio 425) costano ancora molto (fondono la polvere di metallo con un raggio laser) ma stiamo già assistendo a un rapido crollo dei prezzi. Assisteremo a un fenomeno simile a quello dei computer: aumentano le prestazioni e diminuiscono i prezzi alla velocità della luce. Dopo il successo mondiale di Linux e dell’informazione autogestita, la filosofia self made sta intaccando il settore dei prodotti di consumo.

 

 

IL SOGNO E’ DIVENTARE AUTOSUFFICIENTI. Volevano fregare i lavoratori delocalizzando nei paradisi salariali e adesso ci delocalizziamo noi, casa per casa. E smettiamo di andare a comprare le loro ciofeche al centro commerciale. È un sogno che fa immaginare una colossale rivoluzione sociale e rovescia il concetto stesso di lavoro dipendente: puoi lavorare in modo tradizionale poche ore al giorno se quel che ti serve lo paghi molto poco, perché te lo fai da solo.

(Sulle stampanti 3D vedi anche: "Vuoi stampare una casa in 3d? Vieni ad Alcatraz!" )
E visto che l’idea ci affascina e ci crediamo abbiamo deciso di proporre una serie di corsi sui sistemi 3D e sull’autocostruzione, gratuiti per chi non ha soldi. A breve pubblicheremo date e programmi.
Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

di Jacopo Fo

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it

 

 

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