. . .

Con 20 centesimi di soia mangiano una settimana ricavando latte e formaggio. Con 40 centesimi di sapone di Marsiglia realizzano 15 litri di detersivo per i piatti. Con acqua, sale, aceto e limoni (2 euro di spesa) producono detergente per lavastoviglie che utilizzano per sei mesi di lavaggi. Anche analizzando questi costi si capisce come corrisponda al vero che Silvia Savoldi, 35enne disoccupata non udente, e il suo compagno Roberto Belli, 37enne ex artigiano che lavora saltuariamente, riescano a vivere con 15 euro a settimana nella loro casa di borgo San Pietro di Asola, in provincia di Mantova. La loro può essere descritta come una decrescita obbligata, più che felice, resa necessaria dall’istinto di sopravvivenza.

“Fortunatamente – spiega Silvia – ho una pensione da invalida civile, di 520 euro, con la quale riesco a pagare parte del mutuo. I miei genitori, che vivono a Brescia, mi danno una piccola mano a pagare la rata, ma per tutto il resto io e Roberto ci dobbiamo arrangiare”. Silvia ha deciso di smetterla di cercare un lavoro, dopo svariati e inconcludenti colloqui. Può sembrare un controsenso, ma ha fatto i suoi conti: “Rimanendo a casa – dice – risparmio i soldi del trasporto e, in più, mi sono appassionata alle discipline ‘bio’ e preparo da me, in casa, tutto quello che serve per vivere. Nessun corso, ho imparato su Internet“.

Silvia fa proprio tutto: il cibo, i prodotti per la casa, i detergenti, i saponi. Lei e il suo compagno sono vegetariani, per cui quasi tutto quel che serve lo trovano nel loro orto. I vestiti? Se li procura barattando i propri prodotti con i vicini, oppure fornendo prestazioni di pranoterapia, disciplina per la quale ha regolarmente frequentato dei corsi, in cambio di scarpe e oggetti d’arredo, ad esempio.

“Poi c’è la discarica. Non può immaginare quanti oggetti ancora in buone condizioni vengano gettati. Noi li recuperiamo e li sistemiamo“. Silvia mostra il divano, recuperato a pezzi proprio in mezzo alla spazzatura e rimesso a nuovo e il lampadario, un ferro vecchio che adesso risplende dopo le cure a cui lei e Roberto l’hanno sottoposto. Poi i mobili della cucina, della sala, della camera da letto. Nemmeno uno è stato acquistato, ma sono stati tutti trovati in discariche e sistemati con pazienza.

Stefano, da poco, utilizzando resti di cantiere ha realizzato un forno dove prepara pane e pizza: “Non usciamo mai, nemmeno per un gelato – spiegano i due ragazzi – e almeno adesso possiamo mangiarci una pizza come quella delle pizzerie vere, senza muoverci da casa”. Le materie prime per la pizza, ovviamente, sono tutte realizzate da Silvia. Trita il grano e realizza la farina integrale, i pomodori crescono nell’orto insieme a molte altre varietà di verdure e frutti, con cui realizza conserve e marmellate. Il formaggio viene realizzato con il latte di soia ricavato dai semi che lei stessa lavora.

E le bollette, il riscaldamento, la legna per il forno? “Spendiamo pochissimo – spiegano -, perché il riscaldamento è a induzione e il calore viene recuperato da energia che, altrimenti, andrebbe dispersa”, mentre elettricità e acqua calda vengono ottenute dai pannelli fotovoltaici che occupano tutto il tetto della piccola abitazione immersa nella campagna dell’alto mantovano. La legna Roberto se la procura scambiandola con contadini della zona ai quali fornisce manodopera. Niente tv, niente canone, Internet sì, unico collegamento con il mondo esterno insieme a un telefonino poco smart per parlare con genitori e parenti.

“Nel tempo libero scrivo e dipingo – spiega Silvia, che all’età di tre anni ha scoperto di essere non udente e da allora si è rinchiusa in un suo mondo, dal quale esce proprio con pittura e scrittura – e mi ingegno. Sperimento decotti, studio le erbe, perfeziono i preparati naturali dei prodotti per la casa. Insomma, vivo come se non si potesse comprare nulla, o quasi”.

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it

 

 

 

 

 

È un dato di fatto che per contrastare questa crisi che non sembra passare, sempre più persone decidano di tornare alle ”origini” e dedicarsi al vero lavoro più antico del mondo, ovvero l’agricoltore. Infatti, coltivare la terra permette di autoprodursi la materia prima per il proprio sostentamento, sia alimentare che economico, magari biologica e di altissima qualità, soprattutto in tempi come questi, dove c’è una grande riscoperta dei cibi più genuini e naturali possibili.

Un esempio virtuoso di chi ha saputo basare la propria vita sull’autoproduzione e il riciclo, è Silvia Savoldi, pittrice e scrittrice bresciana autrice della raccolta di poesie “Il silenzio che parla al cuore” e del romanzo “Occhi sul domani“, che col suo compagno Roberto Belli ha deciso di cambiare vita e di trasferirsi ad Asola, in provincia di Mantova. Il paese a metà strada tra Mantova e Cremona, è immerso nei campi della Pianura Padana, dove la coltivazione della zucca fa da padrona in zona e l’agricoltura ha una tradizione secolare.

Nelle nazioni del Nord Europa la coscienza ecologica è nata ben prima che in Italia ed esistono già da tempo comunità in cui vengono utilizzate o riutilizzate risorse a costo zero che altrimenti andrebbero distrutte: vige l’economia del baratto di abiti, mobili, abitazioni e soprattutto di cibo che, attraverso il food sharing, viene ridistribuito non solo ai bisognosi ma anche a coloro che combattano il sempre maggior disavanzo, tra spreco e povertà, che traspare da una visione globale del mondo.

Ha destato quindi molto interesse la decisione presa per pura scelta personale di Silvia Savoldi, da sempre appassionata di discipline bio-naturali, che ha voluto affrontare una grande sfida abbandonando una normale vita cittadina, trasferendosi in campagna e intraprendendo una strada che in Italia è ancora poco battuta.

Silvia e Roberto dapprima si sono dedicati alla coltivazione del proprio orto per il proprio sostentamento alimentare (entrambi sono vegetariani), quindi soddisfatti della propria produzione si sono ampliati, cavalcando l’onda dell’interesse per i prodotti biologici: hanno allargato le proprie conoscenze prima alla preparazione di conserve alimentari, poi alla produzione di detersivi per piatti, mobili, piastrelle, ecc, profumatori per ambienti, ammorbidenti, creme da barba, saponette agli aromi colorate, anticalcare e creme per il corpo. Inoltre, mentre si rendevamo in breve tempo indipendenti dalla spesa nei centri commerciali, la coppia ha cercato di rendere la propria abitazione ecosostenibile creando energia con pannelli fotovoltaici, utilizzando l’acqua del proprio pozzo, e non usando il gas ma fornelli ad induzione.

Il costo di gestione di tutte queste attività non supera i 15 euro a settimana e in caso di bisogno, ci si avvale del baratto con persone altrettanto sensibili a questo tipo di vita. Tipo di vita mantenuto anche grazie all’assenza di pretese riguardanti tecnologia, abbigliamento, mezzi di trasporto, divertimenti.

L’esempio di Silvia e Roberto è sicuramente importante per capire il valore di ciò che consumiamo e del nostro approccio verso lo spreco e il consumo, ma sorge spontaneo chiedersi se oggi uno stile di vita sostenibile preveda per forza l’eliminazione della modernità e la gestione le difficoltà quotidiane in maniera quasi ascetica, non considerando tutti i piccoli piaceri extra che si può aver voglia di concedersi oltre le logiche dello stretto necessario.

Sarà che la famiglia di mio nonno lasciò Asola nel 1924 e che quel poco che so della vita contadina riguarda la fatica e l’uomo schiavo della natura, ma preferisco pensare che tra una vita di “minimo indispensabile” e una di spreco estremo, ci sia un’interessante, bella ed esemplare via di mezzo.

Carlotta Tosoni per 9ArtCorsoComo9

Fonte: http://www.artspecialday.com

 

 

Link al libro "Io faccio cosi'" di Silvia Savoldi, versione ebook: https://www.ibs.it

 

Il blog della scrittrice: http://ilcucchiaiofatatosavoldisilvia.blogspot.it

La sua pagina su Facebook: https://www.facebook.com

 

 

 

Segnala questa pagina web in rete.

 

Disclaimer: questo sito ("Ogigia, l'isola incantata dei navigatori del web") NON rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità su vari argomenti, tra cui Linux, geopolitica, metodi di auto-costruzione di risorse, elettronica, segreti, informatica ed altri campi. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07/03/2001. Il Webmaster inoltre dichiara di NON essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Ogni informazione circa la salute o l'alimentazione sono solo a carattere informativo, e NON siamo responsabili di qualsiasi conseguenza negativa se qualcuno vuole improvvisarsi medico oppure dietologo; si consiglia sempre di rivolgersi a medici ed esperti qualificati. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze NON sono da attribuirsi al Webmaster, che provvederà alla loro cancellazione una volta venuto a conoscenza di un ipotetico problema. Eventuali ritardi nella cancellazione di quanto sgradito non sono imputabili a nessuno. Si declina ogni responsabilità sull'utilizzo da parte di terzi delle informazioni qui riportate. Le immagini pubblicate su questo sito, salvo diversa indicazione, sono state reperite su Internet, principalmente tramite ricerca libera con vari motori. In ogni caso si precisa che se qualcuno (potendo vantare diritti su immagini qui pubblicate, oppure su contenuti ed articoli, o per violazioni involontarie di copyright) avesse qualcosa da rimproverare o lamentare può scriverci attraverso la sezione per i contatti .