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I delfini sono animali marini che affascinano molto l’umanità tanto che alcune persone sperano di poter nuotare al loro fianco prima o poi. Il sogno di nuotare con i delfini in alcuni luoghi del mondo è realizzabile, ma a quale prezzo?

I turisti che prenotano una nuotata con i delfini in vista del loro prossimo viaggio in uno dei paradisi blu del mondo – i Caraibi sono al primo posto – spesso non sanno in quali condizioni i cetacei siano costretti a vivere.

 



La Peta denuncia da tempo le condizioni dei delfini utilizzati come mera attrazione turistica nei Caraibi e in altri luoghi del mondo. Secondo quanto comunicato dalla Peta, la maggior parte di delfini costretti in cattività e utilizzati per i programmi di nuoto con i turisti muore prematuramente. La loro aspettativa di vita è la metà rispetto ai delfini che vivono in un ambiente naturale.

L’intelligenza dei delfini è ormai ben nota alla scienza e la loro capacità cognitiva è seconda soltanto agli esseri umani. In natura i delfini possono nuotare in tranquillità e spesso si muovono in gruppo in grandi spazi aperti. Cosa che non può avvenire nei centri turistici e nei delfinari che li sfruttano per il nuoto con i turisti e per gli spettacoli.

 



I delfini sono costretti a vivere in piscine troppo piccole per loro dove sono infastiditi dal cloro, che può nuocere alla loro salute. Il loro habitat oceanico è ridotto ad una piscina claustrofobica. Quando vengono nutriti con pesce surgelato, inoltre, rischiano carenze alimentari.

Negli Stati Uniti, come segnala la Peta, la tutela dei delfini è ancora scarsa. Alcuni di loro, quando non vengono trasferiti nelle piscine, sono trattenuti in angoli di mare purtroppo caratterizzati dall’inquinamento e dalla presenza di rifiuti, tra cui si trovano sacchetti di plastica che rischiano di provocare problemi gastrointestinali se vengono ingeriti, quando non causano il soffocamento e la morte.

 



Secondo il racconto di un ex addestratore di delfini, la loro situazione è davvero preoccupante quando sono costretti a vivere in cattività. L’ex addestratore ha mantenuto l’anonimato e ha spiegato che nella struttura in cui lavorava mancavano i veterinari per accudire i delfini in caso di bisogno e la sofferenza degli animali marini, anche a livello psicologico, era evidente, dato che si trovavano costretti a vivere in spazi ristretti.

Alcune madri tra i delfini sarebbero giunte a soffocare i loro piccoli per non vederli costretti a vivere in cattività. Secondo un rapporto della Humane Society sui cetacei in cattività, ai delfini e ad altri animali marini vengono somministrati di routine antibiotici e altri farmaci. Inoltre hanno bisogno di integratori vitaminici perché vengono alimentati con cibi carenti di sostanze nutritive.

 



I Caraibi, dove i delfinari e il nuoto con i delfini sono molto diffusi, starebbero iniziando a fissare dei regolamenti per affrontare il problema dei delfini in cattività ma le normative esistenti pare vengano applicate solo raramente, dato che mancano i controlli.

A volte i delfini selvatici vengono ancora catturati dall’oceano e poi trasportati nei delfinari. Altre volte si utilizzano delfini che sono stati allevati in cattività fin dalla nascita. In ogni caso si tratta di animali che dovrebbero vivere nel loro habitat naturale e che invece sono costretti a nuotare in piscine troppo piccole che per loro equivalgono a delle gabbie.

 



Insomma, sarebbe meglio che il desiderio di nuotare con i delfini rimanesse soltanto un sogno.

Marta Albè

 

Fonte dell'articolo, altri link ed fonti delle foto: https://www.greenme.it

 

 

 

 

 

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