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Modello di Novi Avion fotografato al Batajnica Airshow di Belgrado nel 2012.



Il Novi Avion (in italiano: Nuovo Aeroplano) era un progetto per un caccia multiruolo supersonico di 4 generazione, con delta e canard, che fu progettato in Jugoslavia ma cancellato nel 1991 poco prima dell'inizio della produzione.

Storia del progetto.
Il progetto iniziò nel mezzo degli anni '80 per rendere la Jugoslavia completamente autosufficiente nella manifattura di equipaggiamento militare, ed i caccia da superiorità aerea erano l'unica cosa che la Jugoslavia ancora importava, essendo capace di provvedere a tutto l'altro equipaggiamento militare (carri armati, aerei da attacco leggero, sottomarini, ecc). Quando la Jugoslavia si dissolse nel 1991 il progetto venne cancellato, a causa della rottura del paese non ci furono le risorse finanziarie necessarie alla produzione dell'aereo. Il progetto era approssimativamente ad un anno dal completamento all'epoca della cancellazione. Alcuni impianti di produzione e i prototipi di alcune parti, come la cabina di pilotaggio, erano già stati costruiti. Se non fosse stato cancellato avrebbe eseguito il primo volo nel 1992, e sarebbe entrato in servizio qualche tempo dopo negli anni '90. Il lavoro venne intrapreso dal Vazduhoplovno Tehnicki Institut (VTI, Istituto Tecnico Aeronautico) di Belgrado, il principale istituto tecnico-militare della Jugoslavia. La Jugoslavia programmava di costruire approssimativamente 150 velivoli per rimpiazzare i MiG-21 e gli J-21 Jastreb, e vendere diverse centinaia di Novi Avion nel mercato mondiale. Il termine Novi Avion, che significa "nuovo aereo" in serbo-croato, era usato per descrivere il progetto ma l'aeromobile avrebbe ricevuto una nuova designazione al momento dell'entrata in servizio.

Sviluppo.
Il Novi Avion visto da vicino ricordava il Rafale francese, anche se più piccolo e con un solo motore. Era progettato per ricoprire molti ruoli, inclusa la superiorità aerea, l'intercettazione, ricognizione, attacco al suolo e ruolo anti-nave. La velocità massima che poteva raggiungere era poco al di sotto di Mach 2. La super-manovrabilità a velocità subsonica e supersonica era una priorità del progetto, e la maggior parte della cellula era composta di materiali compositi. Il progetto era di incorporare una serie di funzionalità in grado di abbassare la traccia radar della sezione trasversale, anche se non si trattava di un vero e proprio velivolo stealth. L'aereo trasportava un avanzato sistema di ECM e ECCM. Era un progetto del tutto jugoslavo, non basato su nessun velivolo straniero, anche se la Francia provvide a fornire qualche assistenza al progetto per le parti più complesse di cui gli jugoslavi non avevano esperienza, come un radar multifunzione. Il motore doveva essere lo Snecma M88 francese, lo stesso motore usato nel Dassault Rafale. La maggior parte delle armi che avrebbe potuto trasportare sarebbero state armi francesi, o costruite in Francia.

Tipo: caccia multiruolo
Equipaggio: 1 pilota
Progettista: Jugoslavia Vazduhoplovno Tehnicki Institut (VTI)
Costruttore: Jugoslavia SOKO
Data primo volo: era pianificato per il 1992
Data entrata in servizio: progetto cancellato nel 1991
Utilizzatore principale: SFR Yugoslav Air Force
Esemplari: 0

Lunghezza: 13,75 m
Apertura alare: 8,00 m
Altezza: 4,87 m
Superficie alare: 30 m²
Carico alare: 446,67 kg/m²
Peso a vuoto: 6.247 kg
Peso max al decollo: 13.400 kg
Motore: 1 turboventola Snecma M88
Velocità massima: mach 1,88
Velocità di salita: 16.500 m/min
Raggio di azione: 3.765 km
Tangenza: 17.000 m
Cannoni: uno calibro 30 mm
Piloni: 11

Fonte: https://it.wikipedia.org

 

 



Nel quadro del piano che doveva portare in un decennio alla completa autarchia nel campo delle forniture militari la Jugoslavia decise lo sviluppo di un caccia multiruolo di quarta generazione di concezione nazionale per sostituire i Mig-21 che sarebbero diventati obsoleti a metà del decennio successivo. Subito ci si rese conto dell'impossibilità dell'industria nazionale di imbarcarsi in un progetto così ambizioso senza un partner straniero, quindi cominciò la ricerca di un aiuto tecnico straniero, e all'inizio la scelta pareva propendere per l'Unione Sovietica, che stava completando lo sviluppo del Fucrum al quale la Jugoslavia guardava con interesse, e la Svezia, paese non allineato con il quale si condivideva la concezione strategica nell'utilizzo dell'aviazione e che stava sviluppando un mezzo, il Gripen, con caratteristiche analoghe a quelle richieste. In quegli anni, però, un nuovo paese stava diventando un partner fondamentale della Jugoslavia: la Francia di Mitterand, sempre più attenta verso il gruppo dei non allineati e ai paesi del terzo mondo, e si offrì di aiutare il progetto con la tecnologia che andava sviluppando per il suo nuovo aereo di quarta generazione, il Rafale. Da quel momento il progetto ebbe una rapida evoluzione prendendo sempre più la configurazione di un Rafale "scalato", motorizzato con un solo snemca M88 sviluppato per l'aereo francese e con circa metà del peso di quest'ultimo ma con identica configurazione aereodinamica delta canard. L'aereo avrebbe dovuto disporre di avionica di ultima generazione sviluppata localmente, sempre con aiuto francese, di un radar derivato dal Cyrano del Rafale. Il progetto, nonostante sia pressochè sconosciuto, arrivò ad un ottimo livello di sviluppo, con parte del prototipo completato e diversi apparati, come il particolarissimo cockpit, già pronti e testati nel 1991, con il primo volo del prototipo previsto per il 1992 e l'operatività nel 1996, quando la Soko avrebbe cominciato a produrre i 150 aerei ordinati per sostituire i Fishbed. La situazione politica del paese, però, precipitò con l'indipendenza della Slovenia e il progressivo effetto domino che portò alla dissoluzione della repubblica federale minò il progetto, occorrevano infatti mezzi subito disponibili e la guerra sottraeva fondi al progetto, mentre la Francia, al pari degli altri paesi CEE, andava dissociandosi sempre di più con il nuovo regime di Belgrado guidato da Milosevic mettendo in forse il contributo internazionale. Alla fine la Serbia optò per l'acquisto di 16 Fucrum, mettendo la parola fine al "Novi Avion". Fallì così un progetto in fase avanzata di realizzazione, che viste le prestazioni e le peculiarità politiche della Jugoslavia avrebbe potuto diventare un best seller in molti mercati, fu consegnato all'oblio.

Fonte: https://www.aereimilitari.org





 

 

 

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