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Sul settimanale locale "la Lomellina" del 13 maggio 2015, a pagina 7, il Webmaster del portale Ogigia fornisce assieme al tecnico Abramo Scalera un parere sull'uso di Linux nelle pubbliche amministrazioni locali.

 

 

 

 

 

Commento del webmaster del portale Ogigia:
occorre dire che c'e' stata qualche imprecisione nella stesura dell'articolo, infatti e' stato in realta' detto al giornalista che Linux puo' essere utilizzato in moltissimi casi dalle amministrazioni municipali, ma non in ogni eventualita'. Se per un uso specifico si dovesse utilizzare un programma a pagamento, per esempio Cad con certe opportunita' specifiche, disponibile solo per un sistema operativo non libero, cosa si fa'? Ci sono dei sistemi Cad open source, ma implementarli ed imporli alle strutture edili come standard richiede uno sforzo non indifferente. Ovviamente i tantissimi uffici che si limitano a mandare email, scrivere qualche file di testo ed interfacciarsi alla messaggistica comunale possono tranquillamente usare Linux, per esempio con il gestore di posta Thunderbird, la suite Libreoffice (magari salvando i testi sempre in formato .doc del 97/2002/xp per rimanere leggibili da tutti) ed il browser Mozilla Firefox. Inoltre usando i sistemi operativi Linux progettati per recuperare i computer vecchi si possono usare le macchine fino alla fine del loro ciclo di vita, ritardando al massimo il loro viaggio finale nelle discariche, e cosi' se ne cambiano meno nel corso degli anni. Ogni computer che non utilizza Windows oppure il pacchetto Office sono licenze il cui pagamento e' stato "schivato", notoriamente Linux ed i programmi open source sono liberi e gratis. In tempo di crisi ogni risparmio e' utile, se non ci sono ingiustificabili resistenze di parte del personale che non vuole dover fare la fatica mentale di imparare cose nuove, oppure ostruzionismi di chi vuole cambiare i computer ogni pochi anni perche' ci guadagna... Allora si puo' ottenere un congruo beneficio delle casse di un comune, come gia' ha per esempio avviato il sindaco di Torino (nel caso in questione si parla di milioni di euro di risparmio), ed anche nel municipio di Udine hanno una buona esperienza in merito .

 


 

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