La pubblicazione della ricerca sulla supercavitazione sul South China Morning Post dell’Harbin Institute of Technology ha suscitato grande interesse dei media mondiali. Particolare attenzione ha attirato la dichiarazione dei ricercatori cinesi sulla possibilità di creare sottomarini supersonici, potenzialmente in grado di raggiungere la velocità del suono in acqua. I lavori in corso nel campo della supercavitazione dimostrano che la Cina continua apparentemente a investire pesantemente nella costruzione di un sistema d'arma utilizzando la tecnologia già utilizzata dai siluri sovietici "Squall".
Dagli ultimi messaggi si può avere l'impressione che i ricercatori cinesi stiano lavorando su un altro fantastico esotico progetto che non può portare a risultati concreti nel prossimo futuro. Gli obiettivi di questo progetto sono, tuttavia, molto pratici.
Il principio è quello della quasi completa esclusione di contatto con l'acqua già utilizzato dagli hovercraft, ma in questo caso con utilizzo subacqueo. Ruotare in acqua alla velocità di più di 180 chilometri all'ora porta alla formazione di una bolla di cavitazione tale da proteggere completamente il corpo in movimento dal contatto con l'acqua e riducendo la resistenza all'acqua. Questo fenomeno è chiamato supercavitazione.
Intorno al 1990 la Cina ha acquistato dal Kazakistan 40 missili sottomarini sovietici VA-111 "Squall" che usavano il principio della supercavitazione ed erano in grado di raggiungere la velocità di 200 nodi in acqua (circa 370 km/s). Allo stesso tempo i negoziati si sono svolti con la parte russa per l'acquisizione di tecnologie appropriate. È stato avviato il lavoro per la creazione dell’analogo cinese degli "Squall".
I testi pubblicati precedentemente su Internet cinese dimostrano che la Cina sarebbe riuscita entro e non oltre il 2006 a creare un proprio analogo missile subacqueo "Squall", che aveva, inoltre, un miglioramento delle prestazioni rispetto all'originale sovietico. Le caratteristiche del sistema cinese, che ha superato tutti i test, sono stati soddisfacenti, e sono stati premiati i suoi creatori.
Allo stesso tempo le informazioni sulla produzione in serie e sull’adozione del sistema non sono attualmente disponibili. Questo non è sorprendente. Lo "Squall", nonostante le sue caratteristiche uniche, ha una nicchia abbastanza stretta per l’uso tattico. Il missile-siluro sottomarino, pur possedendo una grande velocità, era estremamente rumoroso e non poteva essere dotato di un sistema di guida. I missili potevano essere sparati in linea retta e la gamma era limitata. Gli "Squall" in servizio presso la Marina sovietica erano dotati solo di una testata nucleare e in realtà era un’"arma di ultima chance" per i sottomarini nucleari, applicabili solo nella Terza Guerra Mondiale.
La Marina russa ha messo il sistema fuori servizio. Ci sono dubbi che esso sia adattato alle esigenze della Marina cinese, tanto più che la Cina ha un arsenale nucleare limitato e non schiera armi nucleari. Un altro Paese che ha creato un analogo approssimativo degli "Squall" è stato l'Iran, che, a quanto pare, sta per utilizzare questa arma per bloccare lo Stretto di Hormuz.
I lavori in corso nel campo della supercavitazione da parte della Cina e i suoi continui pesanti investimenti portano a pensare su quale sia il motivo per cui sta costruendo un sistema d'arma che utilizza la tecnologia già utilizzata negli "Squall". I cinesi evidentemente sperano che il loro missile sottomarino sarà in grado di superare gli svantaggi connessi alla gamma limitata ed alla mancanza di sistemi di guida.
Per affrontare questi complessi problemi d'ingegneria al fine di fare la sua comparsa nella flotta cinese, oltre ai noti missili anti-balistici, si può pensare ad un altro tipo di arma che cambia completamente le regole del gioco nella guerra in mare. Allo stesso tempo, adottando la tecnologia sovietica avanzata per il suo tempo e continuando a svilupparla, la Cina probabilmente è in prima linea nelle posizioni mondiali del settore. Inoltre la ricerca sulla supercavitazione era condotta dall’agenzia americana DARPA e in Germania erano in corso i lavori sui siluri supercavitanti Barracuda.
Fonte: http://italian.ruvr.ru