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Quello che vedete qui sotto è quello che doveva essere il primo space shuttle, 22 anni prima della navetta spaziale russa "Buran" o 12 anni prima che lo shuttle americano volasse con equipaggio in orbita. Aveva spazio solo per un pilota, ed era piuttosto un dimostratore tecnologico di un veicolo spaziale che può atterrare come un aereo normale. Non è molto chiaro in questi giorni se questo mini-shuttle fosse stato lanciato con successo, e se atterrasse senza problemi, solo perché il progetto è ancora segreto. Ci sono pero' le foto di adesso e di allora.

Fonte: http://englishrussia.com

 

 

 

 

 

Mikoyan-Gurevich MiG-105.
Il Mikoyan-Gurevich MiG-105 "Spiral" fu un progetto sovietico per la creazione di uno spazioplano orbitale. Fu originariamente concepito come risposta al progetto militare statunitense X-20 Dyna-Soar e fu influenzato dalla ricerca contemporanea del corpo portante condotta dalla NASA allo Flight Research Center in California. Venne soprannominato "Lapot" in russo лапоть, (la parola è anche usata per dire "scarpa").

Sviluppo.
Il programma era anche noto come EPOS (acronimo russo per Aereo Passeggeri Orbitale Sperimentale). Il lavoro su questo progetto iniziò nel 1965, due anni dopo la cancellazione del Dyna-Soar. Il progetto venne arrestato nel 1969, per essere poi ripreso nel 1974 in risposta al programma americano dello Space Shuttle. Il veicolo fece il suo primo volo sub-sonico nel 1976, Decollando con la sua sola potenza da una vecchia e sporca pista vicino Mosca. Era pilotato da A. G. Festovets fino al centro di volo Zhukovskii, coprì una distanza di 19 miglia. I test di volo in totale otto, continuarono sporadicamente fino al 1978. Venne infine cancellato anche se non volò mai nello spazio, quando fu presa la decisione di procedere con il progetto Buran. Lo Spiral ancora esiste ed è attualmente in mostra al Museo dell'aviazione Monino in Russia. Gleb Lozino-Lozinskiy fu a capo del programma di sviluppo dello Spiral.

Differenze tra il Dyna-Soar e lo Spiral.
Anche se avevano sostanzialmente la stessa missione, il Dyna-Soar e lo Spiral erano veicoli radicalmente differenti. Per esempio:
* Mentre il X-20 Dyna-Soar era pensato per poter essere lanciato da un razzo tradizionale come il Titan III-C o il Saturn I, gli ingegneri sovietici optarono per un lancio a mezz'aria dello Spiral. L'idea era che lo spazioplano sarebbe stato lanciato a mezz'aria, da una navetta madre conosciuta come "50/50", che avrebbe lanciato lo Spiral da un'elevata altitudine dal retro della sua fusoliera ad una velocità ipersonica. L'idea era simile a quella usata dagli Stati Uniti nel lanciare il drone da ricognizione D-21 Tagboard dal retro del A-12 Oxcart. La nave madre sarebbe stata costruita dalla Tupolev (OKB-156) e avrebbe utilizzato molte delle stesse tecnologie del Tu-144 'Charger' trasporto supersonico (L'equivalente sovietico del Concorde) e del Sukhoi T-4, bombardiere capace di raggiungere una velocità di mach-3 (simile al XB-70 Valkyrie). Non andò mai oltre il tavolo da disegno. Gli U.S. idearono una cosa simile nel 1990 sotto il progetto segreto di Blackstar.
* Il Dyna-Soar era progettato con ali a delta fisse, mentre lo Spiral figurava delle innovative ali a geometria variabile. Durante le fasi di lancio e rientro, queste si sarebbe piegate verso la fusoliera formando un angolo di 60º, e avrebbero agito da stabilizzatori verticali. Dopo il rientro, il pilota procedendo a velocità subsonica avrebbe attivato una serie di attuatori elettronici che avrebbero abbassato le ali in posizione orizzontale, dando allo spazioplano le caratteristiche per un volo normale.
* Lo Spiral venne disegnato per avere tutte le caratteristiche di un corpo portante, mentre il Dyna-Soar era progettato come aereo convenzionale.
* Le superleghe ad alte temperature come niobio, molibdeno, tungsteno e rene 41 sarebbero state usate come principale scudo della struttura del X-20. Lo Spiral era protetto da quello che gli ingegneri sovietici chiamarono "armatura a scalo piatto": una placca di acciaio individuale articolata da cuscinetti di ceramica per permettere l'espansione termica durante il rientro. Diversi BOR (acronimo russo per Aerei a razzo Non-pilotati Orbitali) vennero costruiti e lanciati con questo concetto.
* In caso di esplosione del motore o emergenza a mezz'aria, il compartimento dell'equipaggio dello Spiral sarebbe stato isolato dal resto del veivolo e paracadutato sulla Terra come un capsula convenzionale; Questo poteva accadere in ogni momento del volo. Le capsule di salvataggio vennero considerate anche per il Dyna-Soar, ma gli ingegneri americani optarono per razzo di salvataggio a carburante solido che avrebbe spinto lo spazioplano lontano dal motore esplodente, salvando sia il pilota sia l'aereo.
* Come gli Space Shuttle moderni, il Dyna-Soar era progettato con una piccola baia di carico dietro il modulo pressurizzato dell'equipaggio. Questo spazio sarebbe stato usato per rilasciare piccoli satelliti, contenenti equipaggiamento per la sorveglianza, armi o anche personale extra. Lo Spiral, d'altro canto sembrava essere destinato a portare solo il suo pilota. Probabilmente perché lo spazio di carico era destinato a contenere il motore a turbogetto Koliesov e i suoi serbatoi di carburante.
* Sia il Dyna-Soar sia lo Spiral erano progettati per l'atterraggio con i pattini. I pattini d'atterraggio sul Dyna-Soar erano designati per poter essere attivati sotto la fusoliera in porte isolate, come un classico aereo. Gli ingegneri sovietici, preoccupati per l'integrità strutturale del veicolo, progettarono dei pattini d'atterraggio da essere messi in una serie di porte sotto e poco prima delle ali. Questo inusuale accordo a portato ad almeno una volta ad un atterraggio duro.

Piloti.
Un gruppo di piloti vennero assegnati a degli addestramenti da cosmonauti per pilotare questo veivolo nei primi anni '60. Fu sottoposto a molti cambiamenti e si dissolse interamente. I membri conosciuti sono:
* German Stepanovič Titov, il secondo uomo sovietico nello spazio.
* A.G. Festovets, che pilotò il veicolo durante il maggior numero di test atmosferici.

BOR.
Un'altro spazioplano che usava il progetto dello Spiral fu la serie BOR, Una serie di veicoli da test in scala analoghi agli americani X-23 PRIME e ASSET. Molti di questi veicoli sono stati preservati ed ora giacciono in molti musei attorno al mondo.

Fonte: http://it.wikipedia.org

 

 

 

 

 

 

Dopo i suoi iniziali tentativi falliti di sviluppare un veicolo spaziale sovietico riutilizzabile nei primi anni 1960, Chelomei ritorno' al concetto di un orbiter alato agli inizi degli anni 1970. Intorno al 1975, Chelomei proposto una "piccola ed economica" risposta sovietica allo Space Shuttle statunitense.

Descrizione tecnica.
Come nelle sue precedenti incursioni nel campo, Chelomei non era soddisfatto del sistema di lancio tradizionale per un orbiter riutilizzabile. Questa volta, in collaborazione con l'Istituto di Meccanica dell'Accademia Ucraina delle Scienze, Chelomei del "TsKBM Design Bureau" aveva studiato un aereo spaziale in grado di raccogliere e liquefare l'ossigeno negli strati superiori dell'atmosfera. Vari concetti un po' esotici come razzi alimentati a slitte, ruote staccabili e decolli da portaerei con ali a geometria variabile ruotabile sono stati considerati per il progetto LKS. Ali pieghevoli sono stati studiati per la fase orbitale.

Configurazione finale.
Dopo un'ampia valutazione di diverse configurazioni del LKS, Chelomei decise per un aereo di 20 tonnellate denominato Space Light o LKS, lanciato da un vettore Proton. La navicella spaziale avrebbe portato in orbita un equipaggiamento di due tonnellate, quattro tonnellate di carico utile e due tonnellate di propellente. Simile ad una versione ridotta dello shuttle Usa, il LKS sarebbe stato in grado di manovrare in atmosfera durante il rientro ad altitudini tra i 50 ed i 15 chilometri. Sarebbe atterrato su una pista regolare con una velocità di circa 300 chilometri all'ora. Come lo shuttle Usa, il LKS avrebbe usato piccoli propulsori a propellente liquido per il controllo dell'assetto oltre l'atmosfera. Durante la fase atmosferica del volo due sezioni mobili sulle ali ed un timone di coda sarebbero stati utilizzato per il controllo del volo. Il timone di coda sarebbe stato diviso in due sezioni su entrambi i lati della coda, cosi' da servire come equilibratore nella fase iniziale del rientro atmosferico e come freno di velocità durante il contatto con il terreno. A differenza dello Shuttle statunitense il carrello anteriore sfoggiava una ruota orientabile. Un'altra grande differenza dal suo omologo americano è stato il sistema di protezione termica. Per evitare l'uso di tegole fragili ad alta intensità di lavoro, gli sviluppatori speravano di utilizzare uno strato continuo di protezione preso in prestito dal veicolo di rientro della navicella TKS. Avrebbe consentito ben 100 missioni spaziali a veicolo. Infine, il LKS è stato progettato per volare con o senza equipaggio. Durante le missioni con equipaggio, gli scenari di fuga erano disponibili per l'equipaggio in ogni fase del volo. Il progetto LKS ha preso in prestito pesantemente hardware ed esperienza accumulata nel corso del programma della stazione spaziale Almaz. Chelomei ha sostenuto che, nonostante le sue dimensioni ridotte, il LKS potrebbe eseguire la maggior parte delle attività proposte per lo Space Shuttle statunitense, inclusa la consegna ed il recupero dei satelliti, o il rifornimento e la manutenzione delle stazioni spaziali .

Sviluppo.
All'interno del team OKB-52, Natarov è stato nominato capo del gruppo responsabile del progetto LKS. AP Kirpil era l'ingegnere di primo piano nel progetto. Herbert Efremov, Vice Designer Generale, ha supervisionato il lavoro di sviluppo sul progetto. OKB-52 ha stimato che si potrebbe completare lo sviluppo del sistema LKS entro un periodo di quattro anni. Tuttavia, in ultima analisi, il governo sovietico ha scelto di emulare le dimensioni e le capacità dello Space Shuttle statunitense. NPO Energia, guidato da Valentin Glushko, è stata scelta come primo sviluppatore del sistema spaziale riutilizzabile MKS, più tardi conosciuta come Energia-Buran. Tutti i materiali a bordo della sonda LKS sono stati trasferiti al NPO Molniya, lo sviluppatore della vela per l'orbiter Buran. Chelomei rifiutò di arrendersi per continuare il progetto senza autorizzazione formale. Nel 1980 il TsKBM aveva già generato 25 volumi di proposte tecniche sulla progettazione del LKS, e 15 volumi di proposte tecniche sulla realizzazione della flotta LKS. OKB-52 ha anche costruito un vero prototipo del veicolo.

Utilizzo nelle guerre spaziali.
Dopo anni di studi di basso profilo, Chelomei apparentemente ha visto una possibilità per il suo progetto LKS nel 1983. Come spesso nel corso della guerra fredda, gli americani hanno fornito l'occasione per i progettisti sovietici per lanciare nuovi progetti per i loro capi al Cremlino. Il 23 marzo 1983 il presidente Reagan ha annunciato l'Iniziativa di Difesa Strategica (SDI), programma comunemente noto come Star Wars. Questa grande impresa di dimensioni fantastiche ha immaginato un sistema a più livelli per la difesa della terra, del mare e dello spazio, che sarebbe capace di distruggere ogni missile sovietico che si stesse dirigendo verso il continente americano in una ipotetica guerra nucleare. Almeno inizialmente il discorso di Reagan provoco' de​​gli allarmi a Mosca. Secondo l'ex vice ministro degli Esteri Oleg Grinevskiy, il 24 marzo 1983 oppure entro 24 ore dopo il discorso di Reagan, il leader sovietico Yuri Andropov discusso le implicazioni del SDI con i suoi consiglieri piu' importanti. In questo tipo di tensione Chelomei ripresento' il progetto LKS al ministro della Difesa ed al capo della General Building Machine (MOM) un organismo governativo supervisione del settore spaziale. Fonti post sovietiche affermano che Chelomei voleva offrire il LKS nel ruolo di un incrociatore spaziale antimissile, portando armi laser in orbita e capace di intercettare missili balistici intercontinentali americani in volo. È meno chiaro se Chelomei lo scopo di assemblare stazioni battaglia laser in orbita con l'aiuto del LKS o se (più probabilmente), in realtà sperava di utilizzare il laser sparandoli dagli LKS. Quello che si sa è che Chelomei fu' assegnato al Dipartimento 34 assieme al TsKBM per sviluppare un piano tecnologico per la produzione e il lancio di 90 LKS-Proton sistemi all'anno! Tali piani sono stati elaborati e sono stati approvati dal NM Korneev, allora capo Primo Vice GSKB Spetsmash (il centro di sviluppo principale responsabile del complessi di lancio sovietico) e da F. Volodin, il capo reparto Spetsmash, responsabile per il complesso di lancio Proton (Dal 1978, complessivamente a quattro rampe di lancio per il razzo Proton erano disponibili al cosmodromo di Baikonur).

La Commissione Shabanov.
Nel settembre 1983 il governo sovietico ha istituito una Commissione speciale dello Stato, composta da diversi gruppi di lavoro, per esaminare e criticare il progetto LKS (UR-500). Il Vice Ministro della Difesa VM Shabanov ha guidato la commissione, che comprendeva anche il Presidente dell'Accademia delle Scienze AP Aleksandrov, EA Fedoseev, il Vice Ministro dell'Industria Elettronica, il Progettista Generale sistemi antiaerei Grigorij V. Kisunko ed un rappresentante del MOM, ovvero BV Balmont. Nella prima riunione della commissione, Chelomei aveva portato quattro dei suoi soci TsKBM: Herbert Efremov, AV Tumanov, IS Epifanovskiy e GI Dmitriev. Tuttavia, nella paranoia segretezza tipica del periodo sovietico, Shabanov personalmente controllava chi arriva alla riunione. Quando notò alcuni volti sconosciuti, Shabanov severamente chiese a Chelomei circa chi fossero. Chelomei rassicuro' circa l'affidabilità dei suoi subordinati, ma mai più rischio' invitandoli alle riunioni. Herbert Efremov, vice di Chelomei presso il TsKBM, difese le "proposte tecniche" durante la Commissione Shabanov. Sebbene la maggior parte dei gruppi di lavoro della Commissione ha dato recensione positiva al disegno dello stesso LKS, le speranze di Chelomei di usare LSK armati di laser per abbattere i missili avevano apparentemente incontrato un diffuso scetticismo. In definitiva, Kisunko e più tardi Shabanov conclusero che il progetto era poco pratico ai fini della difesa missilistica. La Commissione Shabanov ha sepolto il progetto LKS e, pare, Chelomei è stato formalmente ammonito per il lavoro non autorizzato. La LKS si rivelò essere l'ultima impresa ambiziosa nel campo del volo spaziale per Chelomei. Con la sua morte nel 1984, la questione della risposta sovietica alle "Guerre Stellari" è stato lasciato alla successiva generazione di progettisti...

Fonte: http://www.russianspaceweb.com

 

 

 

 

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