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Proprio come altre agenzie governative, l’Fbi è profondamente coinvolto nell’industria dell’intrattenimento, collaborando con produttori televisivi e cinematografici per tirare a lucido l’immagine pubblica del Bureau e progettare la propria comunicazione diretta alle menti degli spettatori cinematografici. I documenti recentemente rilasciati in virtù del Foia mostrano che l’Fbi apporta regolarmente modifiche alle sceneggiature dei film cui dà supporto, al fine di incoraggiare il pubblico a rispettare la sua autorità e proteggere la reputazione sia del Bureau che del suo capo scomparso da tempo, J. Edgar Hoover. L’Fbi è coinvolto nelle attività di Hollywood sin da quando fu creato negli anni Trenta, quando Hoover si oppose all’uso del termine “Federal Dick” e lo rimosse dai dialoghi e dai titoli dei film. Il film Paramount del 1935 Men Without Names era originariamente intitolato Federal Dick, ma Hoover insistette per cambiarlo, definendolo “un titolo alquanto umiliante e ripugnante”.

Unthinkable.
Più recentemente, l’FBI ha fornito consistente supporto al thriller su terrorismo e tortura Unthinkable, incentrato sul personaggio di Yusuf (Michael Sheen), un ex operatore della Delta Force divenuto un islamista radicale. Yusuf piazza tre bombe nucleari in alcune città degli Usa ed invia al governo dei video che mostrano le bombe e il loro countdown, impostato su una settimana. Una volta catturato Yusuf, un’agente antiterrorismo dell’Fbi (Carrie-Anne Moss) viene incaricata di interrogarlo per trovare le bombe. Presto viene messa da parte da un interrogatore della Cia/Dia conosciuto come H (Samuel L Jackson) specializzato nell’uso della tortura per costringere i sospettati a fornire informazioni. I produttori si misero in contatto con l’Fbi alla fine del 2006, per richiedere di effettuare un tour degli uffici di Baltimora e valutarli come possibile location per le riprese, e per ricevere aiuto nelle ricerche per il copione. Un rapporto interno dell’Fbi riporta un’annotazione che dice che lo staff degli uffici di Baltimora riteneva che “il tour avesse avuto un impatto positivo sull’eventuale esito del film, che avrebbe ritratto l’Fbi in modo positivo”. Una registrazione nel database riguardo Unthinkable descrive come la prima bozza dello script mostrasse “l’agente dell’Fbi prendere parte a una tortura illegale per estorcere una confessione, e altre attività discutibili”. L’Investigative Publicity and Public Affairs Unit (Ippau) del Bureau ha poi “suggerito delle modifiche” al copione durante “numerosi confronti” con i produttori, in cambio di ulteriore supporto alla produzione. Questo ha incluso visite alle strutture dell’Fbi, assistenza per i costumi e le scenografie, consulti col personale dell’Fbi e il permesso di usare i distintivi dell’Fbi nel film. Una lettera ai produttori ha reso chiaro che tale supporto sarebbe stato fornito solo “partendo dal presupposto che i cambiamenti al copione suggeriti sino a quel momento erano stati presi in carico”. Più avanti nel corso delle riprese una mail dell’Fbi fa capire come “lo scrittore stia lavorando duramente per riflettere il nostro impegno e la nostra integrità con rispetto per il giuramento che abbiamo prestato per sostenere e difendere la Costituzione e i diritti civili”. Mentre nello script originale l’agente dell’Fbi veniva mostrato mentre partecipava alla tortura di Yusuf, nella versione finale essa ricopre più il ruolo di osservatrice passiva, che si oppone ripetutamente alle brutali torture di H. Cita anche la Convenzione di Ginevra e la Costituzione degli Stati Uniti, infine rifiutando la richiesta di H estendere la tortura anche ai figli di Yusuf, al grido di “siamo esseri umani!”. Allo stesso modo, la sceneggiatura iniziale mostrava H che uccideva due agenti dell’Fbi che si erano presentati a casa sua, e al Bureau “veniva richiesto di chiudere un occhio e nascondere il tutto sotto il tappeto, in quanto si trattava di una risorsa governativa molto delicata”. L’email prosegue dicendo che gli scrittori sono “rimasti colpiti dal fatto che ciò non sarebbe successo e che l’uccisione di due agenti non sarebbe stata “nascosta sotto al tappeto”. Nella versione finale del film nessun agente dell’Fbi viene ucciso (H si limita a rapire i due agenti e viene verbalmente ripreso per tale azione).

Public Enemies.
Sulla stessa linea è il dramma storico biografico Public Enemies, che racconta la storia dell’agente dell’Fbi Marvin Purvis (Christian Bale) e della sua caccia al rapinatore e nemico pubblico numero uno John Dillinger (Johnny Depp). I produttori hanno richiesto aiuto per rendere il film storicamente accurato e si sono consultati con gli storici e gli specialisti di armi dell’Fbi. Hanno anche richiesto centinaia di migliaia di pagine di file dell’Fbi su casi come quelli di Dillinger, Pretty Boy Floyd e Bonnie e Clyde. Sebbene l’Fbi fosse felice di aiutarli, una delle richieste degli sceneggiatori fu negata. Una email interna che descrive le conversazioni con lo sceneggiatore Ronan Bennett dice che questi voleva alcuni dettagli sui “primi metodi di intercettazione… Come avrebbe fatto ai tempi l’Fbi per registrare le telefonate… dall’allestimento delle apparecchiature al recupero delle informazioni, come avrebbe funzionato?”. L’Fbi ha rimosso o minimizzato in maniera consistente le scene di film e programmi Tv in cui i propri agenti intercettavano i sospetti. Il film Crime Does Not Pay e la longeva serie The F.B.I. avevano entrambe scene di intercettazioni rimosse dalla sceneggiatura da parte del Bureau, mentre un progetto per un film del 2012 della Mill River Films è stato rifiutato dall’Fbi a causa della rappresentazione di un agente che usava “tattiche intimidatorie di intercettazione e altri tipi di sorveglianza”. Di conseguenza, se Public Enemies mostra brevemente gli agenti dell’Fbi che ascoltano le telefonate tra Dillinger e la sua ragazza (Marion Cotillard) le apparecchiature e i metodi di intercettazione non vengono mostrati. Non è solo la reputazione del Bureau che la Ippau stava cercando di proteggere, ma anche quella dello storico capo dell’Fbi J .Edgar Hoover. Uno storico dell’Fbi ha revisionato la bozza della sceneggiatura e ha osservato che la rappresentazione sia di Hoover che del Bureau “alimenta l’immagine dell’Fbi come di un’agenzia decisa a vincere ricorrendo a qualsiasi mezzo necessario”. I funzionari della Ippau convinsero lo sceneggiatore ad “apportare delle modifiche per minimizzare questa impressione”. Ironicamente, un documento rende chiaro che gli agenti dell’Fbi fecero ricerche sui nomi “della casa di produzione, dello sceneggiatore [e] di altri associati al film proposto” nel proprio database, ma non trovarono “informazioni negative”. I documenti su Public Enemies mostrano anche perché l’Fbi sia stato coinvolto nelle attività di Hollywood e cosa sperava di ottenere. Un fax dell’ufficio del direttore dell’Fbi che accorda supporto al film dice che collaborare alla realizzazione del film era coerente con gli “interessi della loro missione” di “sviluppare l’immagine pubblica dell’Fbi” in modo da “incoraggiare il pubblico a collaborare con l’Fbi nello svolgimento della suo mandato”.

The Company You Keep.
Anche il thriller The Company You Keep ha sofferto per mano della Entertainment Liaison Division del’Fbi. Incentrato sul personaggio di Jim Grant (Robert Redford), racconta la storia di diversi ex membri del Weather Underground, il gruppo militante di sinistra di maggior successo in America. Ambientato decenni dopo il periodo di attività del Weathermen, si tratta di una storia del passato che ritorna a galla, in quanto Grant deve darsi alla fuga e provare a scagionare se stesso dopo essere stato individuato come sospetto di una rapina in banca avvenuta negli anni Settanta. Le prime bozze della sceneggiatura erano critiche sia per il Weathermen che per l’Fbi poiché riflettevano la vera storia di quando il vicedirettore dell’Fbi Mark Felt ordinò la sorveglianza illegale e delle irruzioni al fine di far crollare il Weather Underground. Questa versione fu modificata dal Bureau che, in cambio del permesso di utilizzo dei distintivi dell’Fbi all’interno delle scenografie e dei set, “ha fornito suggerimenti e apportato cambiamenti a circa 30 scene”. Una e-mail interna dell’Fbi elenca tali cambiamenti, che di nuovo comprendono la rimozione delle intercettazioni dal film. Altri aspetti eccessivi e discutibili dell’Fbi rimossi dalla sceneggiatura includevano “uso eccessivo della forza nell’arresto di una casalinga che stava guidando per andare a costituirsi”, “arresti preventivi” e “il mito che l’Fbi abbia un file o comunque accesso istantaneo a informazioni su chiunque, anche se non ha mai commesso un crimine”. L’agenzia ha anche abbassato i toni di una scena in cui il Bureau permette a “un reporter di chiedere un favore all’Fbi in cambio di un trattamento favorevole nei suoi articoli” e ha rimosso una scena in cui l’Fbi riporta falsamente la presenza di una bomba in un edificio per farlo evacuare. Come conseguenza dell’influenza dell’Fbi da tutti e tre questi film sono stati rimossi alcuni elementi che mostravano il Bureau da un punto di vista critico. Che si tratti di tortura, intercettazioni, insabbiare gravi crimini o parlare male di J. Edgar Hoover, se non aiuta gli “interessi della missione”, allora non è permesso nel film. Il risultato è un’immagine dell’Fbi estremamente professionale. Nei film “sponsorizzati” dall’Fbi i suoi agenti mostrano un ardimentoso impegno nel proteggere i diritti civili e costituzionali, anche quando la cattura di pericolosi criminali o milioni di vite sono potenzialmente a rischio.

Fonte: http://www.occhidellaguerra.it


 

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