Nuovo arrivato della ormai corposa famiglia Stardock, Stellar Frontier è un videogioco che combina strategia ed azione in un solo prodotto. (Nota del Webmaster del portale Ogigia: questa recensione e' stata scritta nell'anno 1999)
Di cosa si tratta.
Il gioco, come facilmente il nome lascia intendere, è ambientato nello spazio e, per lo meno per il primo schema, nel sistema solare. La storia si svolge chiaramente in un futuro abbastanza lontano, futuro in cui i viaggi a velocità luce sono ormai possibili. La razza umana inizia la colonizzazione dello spazio, ma si trova in una posizione di netto svantaggio rispetto agli "invasori", ossia ad altre due razze che proprio in questo periodo iniziano a loro volta la colonizzazione del sistema solare. Questa viene vista in una ottica più generale di predominio sull'universo. Così, una volta conquistato il sistema solare, sarebbe possibile procedere a schemi successivi e colonizzare altri posti (per lo meno stando alla documentazione, visto che l'attuale versione beta comprende soltanto il primo schema).
Il sistema solare attorno alla Terra, da notare la stazione spaziale dei terrestri.
Giocare in rete (almeno in teoria).
Il gioco è chiaramente organizzato per essere svolto sulla rete anche se in pratica, l'attuale beta non riesce al meglio in questo intento. La partita in corso sarebbe salvata su un server centrale gestito direttamente dalla Stardock e denominato NEXUS. Ogni concorrente avrebbe la propria "storia" (ossia i precedenti di astronavi perse, abbattute, il grado di comando raggiunto, ecc...) sul medesimo server e potrebbe semplicemente "loggarsi" con questo e contribuire da quel punto in poi alla battaglia. Ma, per rendere il tutto più vario ed interessante, un giocatore può entrare sia come "terrestre" che come un seguace delle altre due razze, ossia i "Torian" e i "Drengin" (oltre che come un semplice spettatore) e contribuire alla loro causa. Purtroppo, nello stato della beta attuale, il gioco su rete richiede enormi risorse di trasferimento dati e, almeno per quanto mi riguarda, non sono mai riuscito in tale intento. Il problema è ammesso dalla stessa Stardock la quale spera in una soluzione rapida. Tuttavia, oltre a giocare su internet, con il server generale, è anche possibile giocare su un'intranet: assieme al videogioco, viene infatti fornito anche un piccolo server in grado di ospitare (a seconda della partita che si svolge) fino a 64 giocatori (notare che parte di questi sono obbligatoriamente gestiti da robot). Questo sistema permette anche di giocare attraverso internet, ma con un gruppo di persone con cui ci si è preventivamente accordati. Non disponendo di una rete intranet, ho comunque voluto sperimentare il funzionamento del server facendolo partire e chiedendo al gioco di collegarsi alla rete locale; ebbene, non funziona! Ossia, riconosce la presenza del server, il corretto numero di giocatori presenti, ma il tutto si blocca non appena chiedo di iniziare la partita. Un bug? Una limitazione della beta? Un errore di configurazione? è difficile a dirsi e, vista la totale assenza di documentazione in questa direzione, non resta che sperare nella versione definitiva. Così non rimane che la modalità di gioco contro il computer che, sebbene funzionante, presenta alcune limitazioni: ad esempio sono possibili due sole partite, la normale (che però presenta un'eccessiva "scarsa intraprendenza" degli avversari gestiti dai robot) e "l'assalto alla Terra" (che invece ha il problema opposto); inoltre si nota una notevole difficoltà nel comunicare con le altre navi amiche.
E la strategia?
Come dicevo, non si tratta soltanto di un gioco d'azione, dove bisogna pilotare la classica astronave e sfidare i propri nemici, ma anche di un gioco di strategia. Come annunciavo i "terrestri" (ovviamente per patriottismo e maggior livello di difficoltà, mi sono sempre collegato come terrestre) partono svantaggiati, in quanto la loro tecnologia è nettamente inferiore a quella aliena. Tuttavia, negli scontri con i propri nemici è possibile rubare i loro progetti e far apprendere alla propria razza queste nuove tecnologie; così, quando si avranno sufficienti fondi per espandere e migliorare la propria nave, si potrà montare ad esempio il "fucile al plasma" alieno, decisamente più potente di quello terrestre! Oltre a poter aumentare la potenza alla propria nave, è possibile anche dotarla di appositi apparati di trasporto, per poter portare con se una colonia (ossia una sorta di città autonoma costruita dentro un'astronave) e depositarla ad esempio su un qualsiasi pianeta, riuscendo così a colonizzarlo. è poi possibile comandare (sempre che si sia raggiunto un certo grado di importanza gerarchica) un gruppo di navi affinché non si sia soli in un combattimento o in un assalto ai nemici. Una volta diventati ammiragli (almeno così dice la documentazione, molto scarsa) è possibile comandare l'intera flotta e partire in massa all'assalto di una popolazione intera. Una volta imparato per lo meno il 60% di tutte le funzioni (che sono veramente parecchie e difficilmente identificabili, sempre a causa la scarsa documentazione) il gioco comincia a diventare da piacevole ad appassionate ed è veramente difficile mantenere la cognizione del tempo, rischiando di rimanere troppo a lungo davanti allo schermo!
In prossimità di Marte la stazione spaziale dei Drengin si difende dagli attacchi.
Problemi.
Tuttavia vi sono alcune limitazioni veramente fastidiose: anzitutto non è possibile (almeno nella beta) salvare la partita, costringendo ogni volta a riprendere il gioco da capo. In secondo luogo, il sistema di controllo della propria nave, che rimane centrata nello schermo, mentre tutto il resto si muove, è decisamente scomodo e può scoraggiare i primi avventori. Va poi detto che la distribuzione del sistema solare non è per niente razionale: i pianeti si trovano tutti attorno al Sole non a distanze progressive come nella realtà, ed è facile (specie nelle azioni concitate) avvicinarsi troppo al sole, con la conseguente esplosione della propria nave. Va poi detto che (per lo meno nell'ultima beta, la penultima non aveva questo problema) in certe sequenze "dense" di nemici, il sistema diventa molto lento e si perde molto in fluidità di gioco.
Danni ed energia.
Può risultare fastidioso alle prime esperienze, ma è certamente realistico il sistema di diagnostica dell'astronave: ci sono tre indicatori primari (oltre ad una serie di secondari ma di scarso interesse durante la normale navigazione o la battaglia) che indicano l'energia disponibile rispettivamente ai tubi ti lancio delle armi, allo scudo deflettore e al propulsore della nave. Dopo una brusca accelerazione, l'energia del propulsore diminuisce e bisogna attendere una decina di secondi prima che essa ritorni normale. Questo succede anche per le armi, ossia, dopo una rapida sequenza di spari, bisogna aspettare che l'energia venga riprodotta prima di passare al successivo attacco. Bisogna porre particolare attenzione all'energia dei deflettori, visto che una volta persi i medesimi, la nave diventa vulnerabile e può venire distrutta ad ogni colpo subìto. In ogni caso c'è sempre la possibilità di "rifornirsi" di energia e caricare nuovi dispositivi più potenti, attraccando sulla propria stazione spaziale (ogni razza dovrebbe averne almeno una, finché non viene distrutta...), pagando le "prestazioni" con i soldi e crediti conquistati in battaglia.
Conclusioni.
Un bel gioco, divertente e sempre vario. Dovrebbe essere particolarmente interessante il gioco su rete (o comunque con altri utenti "umani" ) che promette alta strategia e molte variabili di gioco in più. Il costo è di 36 dollari per l'iscrizione al "Admiral's Club" , un servizio per avere un accesso privilegiato alle "battaglie in rete" e per supportare attivamente lo sviluppo di Stellar Frontier. Tuttavia, se non si intende parteciparvi, il gioco di per se è freeware. La disponibilità multipiattaforma del prodotto e la giocabilità in rete potrebbero fare di questo gioco un must... Staremo a vedere cosa riuscirà a fare la Stardock nella versione definitiva.
Fonte: https://www.mclink.it
Il gioco e' scaricabile gratis nel sito della Stardock (solo per Windows, funziona su Linux con l'emulatore Q4Wine): https://www.stardock.com
Annotazioni del Webmaster del portale Ogigia:
Stellar Frontier funziona anche con il sistema operativo Linux usando l'emulatore Q4Wine, quindi potrebbe anche essere giocato con altri emulatori della "famiglia" di Wine. La recensione qui sopra e' stata scritta nell'anno 1999, con i computer di oggi (molto piu' potenti) questo gioco gira benissimo, per questo potete anche tenere presente questo videogioco per installarlo su vecchi computer recuperati oppure su schede-computer single-board (di potenza equivalente ad almeno i primi Pentium 4).