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NEW YORK (WSI) - Come reagirebbe il cittadino americano davanti ad un attacco cibernetico? Probabilmente male, molto male. Con un blackout totale, per le strade si creerebbe il caos e molto probabilmente partirebbero saccheggi di negozi, per fare rifornimenti d'acqua e prodotti in scatola.

 

 

È il National Geographic che si è immaginato il possibile scenario, con un programma televisivo chiamato "American Blackout", in cui si sono provate a vedere le conseguenze di 10 giorni di totale blackout a seguito di un attacco cibernetico.

Come detto, il quadro venuto fuori è abbastanza desolante, anche perché il tutto si basa su calcoli ed eventi precedenti.

David Lyle, amministratore delegato del National Geographic, alla presentazione del programma ha detto: "le persone sono disposte a tutto quando si tratta di sopravvivere".

Anche Richard Andre, ricercatore presso il National Defense University’s Institute for National Security Studies negli Stati Uniti ha aggiunto: "Un massiccio e ben coordinato attacco informatico sulla rete elettrica potrebbe devastare l'economia e causare molte perdite di vite".

Secondo un sondaggio, sempre del National Geographic, nove persone su dieci credono che il mondo affronterà una grande catastrofe e, tra questa nove persone, un terzo ha dichiarato che occorrerà "meno di un anno" prima che accada.

Nel caso di una catastrofe poi, il 57% degli intervistati andrebbe a chiedere aiuto ad amici e famigliari, mentre solamente il 14% crede che il governo sia in grado di fare qualcosa.

Infine, tre quarti degli intervistati pensano che, nel corso della loro vita, gli Stati Uniti riceveranno un attacco da loro definito "catastrofico", e più della metà di questi crede invece che gli Stati Uniti non siano assolutamente pronti ad affrontarlo.

Fonte: https://secure.wallstreetitalia.com

 


 

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