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Da quando fu sottratta alla dominazione araba nel 1091, Malta ha sempre fatto parte dell’antico Regno di Sicilia. Nel 1530 venne concessa in affitto perenne ai Cavalieri Ospitalieri al prezzo simbolico della fornitura annuale di un falco da caccia ammaestrato, ma il Viceré di Sicilia mantenne sempre il titolo onorifico di conte di Malta. Il dominio dei cavalieri finì quando nel 1798, Napoleone – che si stava dirigendo in Egitto – si stabilì per pochi giorni sull’isola, saccheggiando i beni dell’Ordine e instaurando un’amministrazione a lui fedele. Partendo alla volta dell’Egitto, lasciò una guarnigione sul posto al comando del generale Vaubois. Gli occupanti francesi erano impopolari, soprattutto per la loro avversione alla religione e dopo poco i maltesi si ribellarono, aiutati in questo dall’Inghilterra e dal Regno di Sicilia, che provvidero con le loro flotte a porre un blocco navale intorno alle isole, finchè nel 1800 i francesi si arresero. L’isola fu occupata da sole truppe inglesi, e nonostante le rimostranze di Re Ferdinando (legittimo sovrano dell’isola in quanto re di Sicilia e di Napoli) essa continuò a rimanere sotto il controllo inglese. Nel 1814 con il Congresso di Vienna, il Regno di Sicilia, pur avendo contribuito con uomini e mezzi a sconfiggere Napoleone, perse l’isola di Malta, punto strategico al centro del Mediterraneo, che divenne ufficialmente possedimento inglese. Rinunciando a Malta in favore dell’Inghilterra, Re Ferdinando pagò a caro prezzo il suo reintegro sul trono di Napoli a maggior ragione poichè nel congresso circolava il nome di Gioacchino Murat. Si ricordano le parole del Re per giustificare la sofferta perdita pronunciate a Vienna “… il punto dei miei diritti di sovranità su Malta deve cedere all’interesse maggiore, di cui oggi si tratta, qual è quello di riavere il mio Regno di Napoli”. Altra curiosità che lega Malta alla nostra Sicilia fu la realizzazione del primo telegrafo elettrico d’Italia, inaugurato in pompa magna il 31 luglio 1852, che collegava Napoli, Caserta, Capua e Gaeta, ampliato poi nel 1858 con la messa in opera del telegrafo sottomarino tra Reggio e Messina che con altre linee e cavi marini collegarono la Sicilia a Malta.

Gerry Sarnelli

Fonte: https://www.napoliflash24.it

 

 

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