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La Svezia si sta preparando alla guerra? Il governo svedese tramite la sua agenzia MSB (Swedish Civil Contingencies Agency) dal mese di maggio u.s. ha iniziato a distribuire l'"Om krisen eller kriget kommer" (Se la crisi o la guerra arriva) a 4,8 ML di famiglie. Per far fronte ad un imminente problema, secondo alcuni, più per retaggio culturale secondo la nostra testata. Il libricino ha la sua importante nota di apertura:

"For the population of Sweden.
This brochure is being sent to all households in Sweden at the behest of the Swedish Government. The Swedish Civil Contingencies Agency (MSB) is responsible for its content.
The purpose of the brochure is to help us become better prepared for everything from serious accidents, extreme weather and IT attacks, to military conflicts.
Many people may feel a sense of anxiety when faced with an uncertain world. Although Sweden is safer than many other countries, there are still threats to our security and independence. Peace, freedom and democracy are values that we must protect and reinforce on a daily basis.
Public authorities, county councils and regions, municipalities, companies and organisations are responsible for ensuring that society functions. However, everyone who lives in Sweden shares a collective responsibility for our country's security and safety. When we are under threat, our willingness to help each other is one of our most important assets.
If you are prepared, you are contributing to improving the ability of the country as a whole to cope with a major strain.
KEEP THIS BROCHURE!"

 



Poi seguono tutte le indicazioni in base agli scenari ipotizzati. Ora milioni di copie stanno entrando nelle case degli svedesi: l'obiettivo è preparare i cittadini ad affrontare una guerra, un attacco terroristico o una catastrofe. Ma sarà mai possibile che a breve possa scatenarsi qualcosa di così terribile da coinvolgere una intera nazione? Tutto può succedere, ovvio. Ma parlare di guerra diventa un po' difficile, perlomeno alle condizioni attuali. Per non cadere nella trappola dell'allarmismo e del sensazionalismo è opportuno osservare bene le dinamiche sociali svedesi e capire il perché di simili iniziative. La Svezia non è la prima volta che pubblica un libricino di questo tipo per la popolazione: l'ha già fatto nel 1943, '52, '61, '83, '87 e '91. Perché il modello difensivo svedese è improntato alla guerra totale: militari e civili uniti e attivi, ognuno per la propria parte di competenza. È il modello di difesa che più si attaglia al paese scandinavo per tradizione, habitat ed organizzazione evoluta. Ne consegue che l'obiettivo sia quello che la popolazione debba essere sempre aggiornata e preparata. Un esempio interessante è il sito internet deputato alla formazione specifica per le emergenze che si può trovare al seguente indirizzo: www.dinsakerhet.se Ma come si arriva ad essere così? La Svezia è un paese particolarissimo, tanto che risulta essere al 3° posto al mondo per la felicità e al 1° per generosità. Per comprendere il terzo posto, ci viene in soccorso Aristotele: “pare che la vita felice sia secondo virtù, e sia una vita di serio impegno, che non consiste nel divertimento” Ma è anche il paese dove 1 su 4 muore da solo tra l'indifferenza altrui. Si viene a sapere del decesso solo quando le bollette che arrivano in in banca non vengono più pagate perché finiti i soldi o in alternativa su allarme dei vicini per la puzza di decomposizione e spesso nemmeno da loro. A tutto questo si è arrivati grazie allo straordinario sviluppo del welfare che ha permesso di incentrare tutto sul benessere dell'individuo. Nel 1972, al Congresso delle donne socialdemocratiche svedesi, è stato adottato il manifesto della “famiglia del futuro” il “Familjen i framtiden en socialistisk familjepolitik”. Secondo la teoria politica di quel tempo, poi messa in pratica: “Ogni individuo dovrà essere considerato come autonomo, non come l'appendice di qualcun altro. È dunque necessario creare le condizioni economiche e sociali che ci renderanno finalmente individui indipendenti”. Questa voglia di essere indipendenti fa parte di una maniera di ragionare che risale a millenni addietro. Studiare il fenomeno svedese è importante perché la conoscenza della psicologia di una folla e dell'opinione pubblica di un determinato paese permette ampi margini di manovra e la prosperità del paese stesso, ma soprattutto impedisce di cadere in grossolani errori di valutazione. Questo vale per tutti i paesi del globo. Ma continuiamo con la nostra analisi. La Svezia è un paese molto freddo, con inverni lunghissimi, con molte precipitazioni, il territorio è avaro di materie prime e non offre molto a parte il legname e poco altro. Eppure è un paese che non si è mai perso d'animo e ha cercato sempre di pianificare al meglio le scarse risorse concentrando al massimo gli sforzi nel più breve tempo possibile, perché storicamente i mesi utili per il lavoro erano pochi. Questo ha generato una mentalità tutta tesa alla prevenzione e il SAPO -Sakerhetspolisen - il servizio segreto civile ne è la dimostrazione lampante, visto che secondo i dati del 2016 in quell'anno ha ricevuto uno stanziamento dal governo di 1,2 miljarder di Kronor per le sue attività. Al cambio attuale si parla di 117.979.200 euro per una popolazione di circa 10 ML di persone. I nostri nello stesso anno avrebbero ricevuto 800 ML euro per tutte le sigle a fronte di una popolazione di 60 ML. Sempre il SAPO ha pubblicato una risposta alla consultazione sulla materia giuridica attinente alle intercettazioni nel quale riguarda anche un curioso aspetto della privacy. Viene messo in evidenza il problema delle intercettazioni e proposto di poter intercettare, ma senza entrare dentro l'appartamento per sistemare le cimici o i contatti alla linea telefonica del sospettato per non violare la privacy ancora di più: ci si accontenta dunque delle centraline telefoniche che si trovano tutte nei seminterrati dei palazzi. È sì una violazione della sacrosanta privacy, ma a metà. Tutto questo è indicativo della loro forma mentis. Storicamente la Svezia del Nord ha una “eredità nell'arte della tessitura oltre che nei canestri, nei bicchieri, nelle tazze e nei piatti tutti fatti di radici di pinastro intrecciate e la cui decorazione corrisponde esattamente a quella della ceramica a cordicella”. Questo dimostra una certa sensibilità d'animo del popolo e una notevole industriosità entro gli angusti limiti che la natura e l'ambiente hanno generato. Generazione dopo generazione gli svedesi hanno saputo tramandare abilità e sensibilità. Zona storicamente tranquilla, ha fatto sì che il lento cammino della evoluzione fosse abbastanza lineare e costante. “Nella Scadinavia vera e propria le foreste e le catene di monti hanno contribuito a conservare antiche aree etniche: ( Telemark, Saetersdal, Occidente norvegese, [...] Dalecarlia nella Svezia)”. La forgiatura del carattere del popolo risulta evidentissima da quanto sopra citato. L'isolamento territoriale, legato alla mancanza di materie prime ha permesso il lento sedimentare delle impurità caratteriali etniche al fine del miglioramento, diventandone di fatto la causa principale dei tratti sociali che si sono protratti fino ai giorni nostri. La pianificazione è uno dei risultati di questa lunghissima sedimentazione. L'ambiente e le condizioni climatiche hanno dunque forgiato gli antichi svedesi, fornendo loro un raziocinio e una capacità di previsione e di adattamento fuori dall'ordinario. Un esempio? “Nel nord, in tempi di carestia, non era raro che si dovesse mescolare scorza d'albero macinata alla farina per farla bastare”. Il lungo percorso storico ha comunque portato gli svedesi ed essere concentrati sulle attività concrete e pragmatiche, tutte tese alla sopravvivenza e alla condivisione del poco a disposizione con la collettività. Il tipo di attività prettamente manuale ha sviluppato un forte orientamento tecnico. Il logico sbocco è un forte interesse nazionale per tutto quanto riguardi le novità tecnologiche atte a migliorare le condizioni di vita nella nazione nel suo insieme. Non bisogna dimenticare che le condizioni naturali difficili sono di fatto uno straordinario volano alla ricerca del miglioramento. Ma tutto questo apre anche a dei pericoli, perché “I nostri moderni segreti tecnici sono i più concentrati e i più pericolosi. Essi colpiscono tutti, ma solo un numero esiguo di persone ne è a conoscenza, e da cinque o dieci uomini dipende il loro impiego”. Oggi il governo svedese ha ben compreso che in caso di guerra l'informazione gioca un ruolo cruciale e che il rischio di arrivare alla derealizzazione, ovvero “un gioco di interpretazioni” ove le immagini si sostituiscono alla realtà diventandone realtà a loro volta è altissimo. Per tale ragione è attiva una apposita struttura che fornisce informazioni ufficiali tramite il sito www.krisinformation.se La Svezia entra in guerra? Ai lettori la risposta!

Fonte, note e link: http://www.difesaonline.it

 

 

 

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