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Il Chengdu J-7I, uno dei primi esemplari realizzati, esposto presso il museo militare di Pechino. Si noti il tettuccio di prima generazione.

 

Il Chengdu J-7 (nome in codice NATO Fishbed), designato F-7 per il modello da esportazione, è un caccia multiruolo monomotore a getto ad ala a delta prodotto in Cina originariamente dall'azienda Chengdu Aircraft Corporation, quindi dalla Guizhou Aircraft Industry Corporation. Il J-7 è una copia non autorizzata del sovietico MiG-21F. Benché la produzione sia cessata nel 2006, continua ad essere in servizio operativo, principalmente nel ruolo di intercettore diurno a corto raggio, in varie forze aeree mondiali.

 

Storia del progetto. Nel 1961 il governo cinese, che già nel 1958 aveva ottenuto dall'Unione Sovietica la licenza per produrre il Mikoyan-Gurevich MiG-19SF ed il suo motore Tumanskij RD-9BF-811, riuscì ad ottenere una nuova licenza di produzione per il caccia MiG-21F-13 e per il suo turbogetto, il Tumanskij R-11F-300 (Р-НФ-300). Oltre ai progetti ed alla documentazione tecnica il governo cinese ricevette un certo numero di versioni precedenti del MiG-21 da aggiornare al nuovo standard, più una serie di parti di ricambio per l'assemblaggio dei primi esemplari di preproduzione di costruzione interamente cinese.

 

Versioni.

J-7 - copia non autorizzata del Mikoyan-Gurevich MiG-21F-13 costruito in Cina.
J-7I
J-7II - nuovo modello di sviluppo interamente cinese.
J-7III - ultimo modello totalmente cinese
F-7B - Skybolt J-7II da esportazione
F-7M - Airguard

 

Utilizzatori passati: Albania, Cambogia ed Iraq.

Utilizzatori attuali: Cina, Bangladesh, Birmania, Corea Del Nord, Egitto, Iran, Mozambico, Namibia, Nigeria, Pachistan, Sri Lanka, Sudan, Tanzania, Yemen e Zimbabwe.

Fonte: https://it.wikipedia.org

 

 

La versione del J-7 venduta al Pakistan.

 

 

Qui sopra e qui sotto due diversi J-7 in servizio in Bangladesh.

 

 

Nel 1958 la Cina aveva ottenuto la licenza per produrre il MiG-19SF ed il suo motore R-9BF-811. Fu pianificato che sarebbe stata seguita da un'altra licenza, quella per il MiG-21F-13 ed il suo motore R-11-300, ma le relazioni diplomatiche fra i due Paesi raggiunsero il minimo storico nel 1960, prima di qualsiasi accordo. A dispetto di ciò, la Cina era determinata a produrre il suo MiG-21, anche perché, secondo il governo di Pechino, ne aveva urgentemente bisogno. Tenendo in mente i problemi legati alle differenze linguistiche, al fatto che si era a corto di ingegneri qualificati, che l'industria di Stato era ad uno stato embrionale, al fatto che non vi fosse tecnologia di base e nemmeno i materiali grezzi, il risultato di un lavoro portato a compimento in quattro anni è, a dir poco, miracoloso. In Cina l'aeroplano, come accennato più sopra, venne ribattezzato J-7 (da jianjiji, caccia) ed il motore uno WP-7 (da wopen, turbogetto). Tutto lo sviluppo fu eseguito nelle fabbriche di Chengdu, nello Sichuan. I disegni furono tutti prodotti dalle parti sezionate da un MiG-21F-13 fornito dai sovietici prima del raffreddamento dei rapporti diplomatici. Il primo volo dello J-7 fu eseguito l'8 gennaio del 1965 (un rapporto dichiara dicembre 1964) ed alla fine del 1965 lo J-7 era in servizio con l'aeronautica cinese. Nel 1966 gli J-7 furono esportati in Tanzania ed in Albania, ma in quell'anno la Rivoluzione Culturale creò un caos tanto grande che la produzione si fermò quando erano stati inviati 40 dei 60 caccia promessi. La produzione riprese gradatamente dopo il 1972, raggiungendo il pieno ritmo solo nel 1976-1980. L'aeroplano di questa serie era notevolmente migliorato, interamente grazie agli sforzi dei progettisti cinesi, tanto che il nome cambiò in J-7II o F-7B per il mercato delle esportazioni. Il motore, chiamato WP-7B, arrivava a 4 400 kg di spinta a secco e 6 100 kg con postcombustione. Questo risultato fu raggiunto soltanto costruendo una camera di postcombustione più grande ed una presa dinamica con un cono spostabile con una vite senza fine, quindi con regolazione continua, invece che solo su tre posizioni. Il cockpit, ovvero la cabina, fu ridisegnato con un nuovo cupolino che si apriva sul davanti con un parabrezza separato, che rimaneva fisso. Il seggiolino del J-7 era un CS-1, una copia cinese del SK-1 sovietico, e fu rimpiazzato da quello che divenne il seggiolino cinese per eccellenza, lo HTY-4, utilizzabile anche a bassa quota (zero height) e ad una velocità tra i 130 e gli 850 km/h. La corda della deriva fu ingrandita ed il parafreno ridisegnato e ricollocato in un vano alla base del timone. Anche l'armamento fu aumentato: il cannone sinistro, chiamato tipo 30-I, fu rimontato sebbene con soli 60 colpi per arma. Il pilone ventrale fu modificato per trasportare un serbatoio esterno da 800 l di capacità. Fu esportato un buon numero di F-7B, in gran parte in Egitto. Gli ingegneri cinesi svilupparono ulteriormente il J-7II nel 1980. Il nuovo WP-7BM non aveva più bisogno di un serbatoio separato, riempito di gasolio, per l'avviamento. Manteneva comunque le stesse prestazioni del WP-7B. La GEC Avionics, una società del Regno Unito, fornì ai cinesi il Type 226 Skyranger, un sistema di comunicazione integrato, ed il Type 956 Hudwac, un visore a testa alta (HUD, head-up display) che migliorava notevolmente il sistema di puntamento e il sistema di gestione delle armi, specialmente nell'attacco a bersagli al suolo. Furono anche aggiunti nuovi piloni più esterni a cui si agganciavano serbatoi ausiliari da 500 l, mentre i piloni originali più interni furono modificati per alloggiare i missili francesi Matra R.550 Magic (o PL-7), lancia razzi (18 da 57 mm oppure 7 da 90 mm) o bombe fino a 500 kg di peso. La strumentazione all'interno della spina centrale fu spostata dal basso verso l'alto. Vi furono poi varie altre piccole modifiche all'avionica. Il risultato fu lo F-7M Airguard, perlopiù un successo a dispetto dell'età della macchina. Oltre che in Cina l'aereo prestò servizio in Pakistan, Bangladesh, Zimbabwe e Sudan per un totale di più di 500 esemplari nel 1988. I modelli destinati al Pakistan furono battezzati F-7P Skybolts perché incorporavano almeno 20 modifiche espressamente richieste dal compratore, incluso il seggiolino Martin-Baker Mk 10L, il cablaggio per quattro Magic, Sidewinder o PL-7. Anche nel 1988 Chengdu produceva 20 F-7M al mese, un traguardo rimarchevole per un caccia di 30 anni prima.

 

L'addestratore JJ-7.

Agli inizi i cinesi non tentarono neppure di costruire una versione da addestramento. Tuttavia negli anni ottanta fu presa finalmente la decisione di costruire uno JJ-7 (o FT-7 per l'estero) ed il compito fu affidato alla Guizhou Aviation Industry Group Co. (GAIGC). Il risultato era molto simile al MiG-21UM, ma differente comunque per piccoli dettagli, volò nel luglio 1985. La deriva era riprogettata dalla Guizhou, la pinna ventrale era sostituita da due grosse piastre ed il doppio cupolino si apriva sul fianco ed era più largo e soprattutto più alto di quelli sovietici. I carichi esterni potevano includere un serbatoio centrale da 400 o 800 litri, vari missili e razzi sui piloni alari ed un cannone da 23 mm a doppia canna su un pacco ventrale. Molta dell'avionica era di produzione occidentale ed il periscopio dell'istruttore era cinese. Il propulsore era un WP-7BM, il quale permetteva un carico più elevato del MiG-21U, 8 600 kg con due missili PL-7 ed un serbatoio da 800 l.

Fonte: https://it.wikipedia.org

 

 

 

 

Il Chengdu J-7 è un caccia monomotore sviluppato in Cina a partire dal caccia sovietico Mikoyan-Gurevich MiG-21. La produzione iniziò nel 1964 e continuò fino alla fine degli anni '80. Il J-7 è stato ampiamente utilizzato dalle forze aeree di tutto il mondo, in particolare in Asia, Africa e America Latina. Il J-7 è stato prodotto in varie varianti, con diverse caratteristiche e miglioramenti tecnologici. Una delle principali differenze tra le diverse versioni riguarda il motore: le prime versioni del J-7 erano equipaggiate con motori sovietici, mentre le versioni successive utilizzavano motori cinesi. Inoltre, le versioni più recenti erano dotate di una suite avionica più avanzata, che includeva radar a impulsi doppler, sistemi di puntamento laser e missili a guida infrarossa. Il J-7 è stato utilizzato in vari conflitti armati, tra cui la guerra del Vietnam, la guerra civile etiope e la guerra civile sudanese. Anche l'aviazione militare dell'Iraq utilizzò il J-7 durante la guerra Iran-Iraq negli anni '80.

Il Chengdu J-7 è un caccia supersonico prodotto in Cina dalla Chengdu Aircraft Industry Group, su licenza dall'aeromobile sovietico Mikoyan-Gurevich MiG-21. Il primo prototipo del J-7 volò nel gennaio del 1966. L'aereo venne messo in produzione in serie a partire dal 1967 e ha visto diversi aggiornamenti nel corso degli anni. Il J-7 ha svolto un ruolo importante nella storia militare cinese, partecipando a numerosi conflitti regionali, come la guerra sino-indiana del 1962, la guerra sino-vietnamita del 1979 e la guerra del Golfo del 1991. Il J-7 è stato esportato in diverse nazioni, tra cui Pakistan, Bangladesh, Myanmar e Zimbabwe. La versione più recente del velivolo è il J-7G, che presenta una serie di miglioramenti rispetto alle versioni precedenti, tra cui un nuovo radar e una suite di avionica migliorata. Anche se il J-7 è considerato un aereo relativamente obsoleto rispetto ai caccia di nuova generazione, rimane in servizio in numerose forze aeree in tutto il mondo. La Cina ha sostituito gran parte della sua flotta di J-7 con aerei più moderni, come il J-10 e il J-11.

Il J-7 è stato prodotto in diverse varianti, ognuna delle quali ha avuto migliorie e aggiornamenti rispetto alle precedenti. La prima versione è stata introdotta negli anni '60, mentre l'ultima, il J-7G, è entrata in servizio alla fine degli anni '90. Il J-7 è stato esportato in molti paesi, tra cui Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka, Zimbabwe, Iran, Iraq e Corea del Nord. Nel corso degli anni, il J-7 ha subito molte modifiche e miglioramenti, tra cui l'aggiunta di nuovi motori, radar e avionica avanzata. Inoltre, sono state sviluppate anche varianti di attacco al suolo. Il J-7 è stato ampiamente utilizzato in molti conflitti, tra cui la Guerra del Golfo del 1991, la Guerra del Kargil del 1999 e il conflitto siriano. Il J-7 è stato progettato sulla base del Mikoyan-Gurevich MiG-21 sovietico, ma con molte modifiche e miglioramenti apportati dai progettisti cinesi. Il J-7 ha dimostrato di essere un aereo affidabile e resistente, in grado di operare anche in condizioni difficili.

Il J-7 è stato prodotto in diverse versioni, tra cui la J-7I, la J-7II e la J-7III. La J-7I era la prima versione di produzione in serie del J-7, basata sul MiG-21F. La J-7II era basata sul MiG-21PFM ed aveva una maggiore autonomia, grazie a serbatoi di combustibile più grandi. La J-7III era basata sul MiG-21MF ed aveva un nuovo radar elettro-ottico, nonché un sistema di controllo del tiro migliorato. La produzione del J-7 in Cina è cessata nel 2013, dopo circa 50 anni di attività. Tuttavia, alcuni paesi come il Myanmar, il Pakistan e il Bangladesh continuano ad utilizzare il J-7 nella loro forza aerea. Il J-7 ha partecipato in diversi conflitti, tra cui la guerra sino-vietnamita del 1979 e la guerra del Golfo del 1991, dove i J-7 iracheni si scontrarono contro gli F-15 americani. Nel complesso, il J-7 è stato uno dei più importanti aerei da combattimento prodotti in Cina ed ha rappresentato una pietra miliare nello sviluppo dell'industria aeronautica cinese.

Le informazioni qui sopra sono state raccolte sulla rete estera dal Webmaster del portale Ogigia, e tradotta mediante risorse online.

 

Il caccia J-7BGI.

 

A giudicare dalle foto pubblicate su Internet, la Cina ha prodotto il primo caccia J-7BGI per il Bangladesh in base al contratto firmato nel 2010. Il caccia cinese J-7BGI è una versione più moderna dell’aereo da combattimento sovietico MiG-21, diventato uno dei simboli della Guerra Fredda.

La realizzazione dell’ordine del Bangladesh significa che il caccia, messo in produzione in Unione Sovietica nel 1959, a 53 anni di distanza è ancora più attuale che mai. Nessun tipo di aereo da combattimento al mondo può vantare una storia di produzione così lunga. E' possibile che il record del Mig non venga mai infranto.

L’Unione Sovietica cominciò a trasmettere alla Cina i progetti del MiG-21-F-13 poco prima del raffreddamento delle relazioni sino-sovietiche rapporti nei primi anni del 1960. Prima che le relazioni tra le due grandi potenze comuniste dell’epoca si rompessero definitivamente nel 1962, i cinesi fecero in tempo ad ottenere alcuni prototipi del caccia, un insieme incompleto di documentazione tecnica e di componenti per il montaggio dell’aereo nell’impianto industriale di Shenyang.

L’inizio della produzione del caccia in queste condizioni politiche richiese notevoli sforzi. Le prime versioni del J-7 mostravano differenze significative rispetto al caccia sovietico, difettando di un certo numero di caratteristiche. Il J-7 cinese effettuò il suo primo volo nel 1966, successivamente lo sviluppo dell’aereo rallentò a causa della "Rivoluzione Culturale".

La produzione in serie dei J-7 iniziò in Cina solo nel 1980. In quel periodo la Cina fu in grado di accedere alla tecnologia occidentale, migliorando così la progettazione dell'aereo e riuscendo a venderlo all'estero. I componenti esteri installati sui caccia J-7 esportati all’estero fecero fare un balzo in avanti notevole al know-kow cinese e le novità tecnologiche vennero assimilate nei modelli destinati all’Aviazione Militare cinese.

Nella seconda metà degli anni 2000 i caccia J-7 lentamente vennero dismessi per fare posto a generazione di velivoli più moderni: i J-10 e i J-11. Per le esportazioni, con l'aiuto della Russia, è stato progettato il più moderno caccia FC-1. Tuttavia, il MiG-21 cinese nelle sue varie versioni è ancora il modello di caccia più utilizzato dalle Forze Aeree dell’Esercito Popolare di Liberazione Cinese. Secondo il prontuario militare, le Forze Aeree e l’Aviazione Navale cinese dispongono di circa 600 esemplari. Tuttavia continuano ad essere esportati. Negli ultimi anni sono stati stipulati contratti con la Nigeria, la Tanzania e il Bangladesh.

Il J-7 sembra essere piuttosto una scelta ragionevole per le Forze Aeree dei Paesi poveri in via di sviluppo. Il Bangladesh, grazie ad uno sconto, è riuscito ad acquistare il J-7 per 5,85 milioni di dollari, una cifra molto più accessibile rispetto al costo di un aereo d’addestramento occidentale a reazione e molto più conveniente rispetto agli aerei da combattimento moderni russi e occidentali.

Lo sviluppo del caccia, in produzione ininterrotta da cinquant’anni considerando le modifiche introdotte, è un grande successo dell'industria aerea bellica sovietica. E per quanto l'aereo continui ad essere esportato, in base alla sua concezione, l'industria cinese crea nuovi modelli (aerei da addestramento JL-9), suggerendo così che la storia del MiG-21 è ancora lontana dalla sua fine.

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 

 

 

 

I J-7 in Iran.

 

 

 

 

 

Qui sopra e qui sotto vedete un J-7 emergere da un hangar ricavato nella roccia di una montagna in Albania.

 

 

 

 

 

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